The Jackbox Party pack 8 è l’ottava espansione della serie The jackbox party prodotta da Jackbox Games, una raccolta di party games dove mettere alla prova non solo le nostre conoscenze, ma soprattutto creatività e senso dello humour. Il gioco è giocabile in locale ma, con alcune accortezze, anche on-line. Nonostante la qualità del titolo, legata essenzialmente alla godibilità dei mini-giochi, per ora ha avuto scarsa fortuna in Italia per via di alcune solide ragioni, come vedremo nel corso della recensione.
La formula della serie è semplice: ogni pack viene rilasciato con cadenza più o meno annuale dal 2014 e ogni pack contiene 5 mini-giochi; con l’ottava uscita The jackbox party è approdato anche su Stadia. Al momento della recensione è possibile provare 30 minuti del gioco, persino per chi non possiede ancora un account.
Un multiplayer davvero particolare
La gestione del numero di giocatori è una delle caratteristiche più interessanti della serie: per avviare una partita è sufficiente il possesso del gioco da parte di un singolo giocatore, mentre gli altri partecipanti potranno connettersi a essa con un qualsiasi dispositivo in loro possesso, sia esso cellulare, tablet o portatile (noi consigliamo di utilizzare tablet o cellulare, perché in molti casi sarà utile disporre di uno schermo touch sufficientemente ampio).
Inoltre, sebbene ciascuno dei singoli giochi preveda un numero massimo di partecipanti, si può comunque accedere come pubblico ed essere coinvolto in alcune fasi specifiche della partita; in questo modo la platea coinvolta si può ampliare a dismisura (per il Pack 8 il numero massimo di pubblico è pari a 10.000 utenti).
Un gioco perfetto per il Direct stream
Se la visualizzazione del tabellone di gioco è vincolata allo schermo su cui viene lanciata la partita, grazie a una delle funzioni esclusive di Stadia è possibile trasformare il multiplayer locale in on-line. Infatti, The jackbox party supporta direct stream, per cui l’host può condividere il proprio flusso video direttamente su Youtube e permettere a chiunque sia collegato alla partita di visualizzare il tabellone di gioco. Una funzione, questa, che permette così di estendere la partita anche a chi non è con noi sul divano di casa.
Per quanto sia possibile utilizzare altri servizi che permettano la condivisione dello schermo (es. Discord; Google Meet; Zoom), il direct stream su Youtube ci permette di scavalcare eventuali problemi di banda o di risorse capaci di gestire la condivisione stessa.
Che cos’è Stadia direct stream?
Come sappiamo, tutto ciò che riceviamo sul display del nostro dispositivo ci viene inviato dai server di Google. La funzione direct stream permette di “sdoppiare” il flusso video a monte: uno verrà ricevuto da noi, mentre un secondo verrà girato direttamente a YouTube, piattaforma di cui Google è proprietaria. In questo modo, la condivisione in diretta non andrà a occupare banda sulla nostra rete: tutto avverrà in remoto sulla rete di server Google.
Per l’espansione numero 8 sono stati anche fatti dei miglioramenti nelle impostazioni: se nelle edizioni passate ogni mini-gioco aveva delle impostazioni singole, si possono impostare alcuni parametri globali che andranno a influire su tutto il pacchetto; tra queste, i sottotitoli, la possibilità di modificare il timer o eliminarlo del tutto e variare il livello del “profanity filter”, dal momento che il tenore di alcuni contenuti potrebbero non essere adatti a un pubblico di minori.
I minigiochi: Drawful: animate
Come già il precedente Drawful, presente nel primo The jackbox party e uno dei minigiochi più amati dal pubblico, Drawful: animate, che ne è l’evoluzione, è una specie di Pictionary “con un pizzico di follia in più”. Il nostro obiettivo è quello di creare un’animazione, con soli due frame da noi disegnati, sulla base delle didascalie, spesso assurde, presentate dal gioco. L’obiettivo degli altri giocatori, invece, non è solo quello di indovinare, ma anche di creare didascalie alternative che possano trarre in inganno i partecipanti. Indubbiamente il gioco più divertente del lotto, forse perché adatto a tutte le tipologie di partecipanti.
I minigiochi: The wheel of enormous proportions
The wheel of enormous proportions cerca di risolvere, introducendo una discreta dose di casualità, un problema presente in tutti i giochi in stile “Trivial pursuit”: se non sei un discreto tuttologo, non ti diverti mai. In questo modo, affiancare alla classica raffica di domande a tema una vera e propria “ruota della fortuna” con cui ribaltare il risultato, lasciando il risultato in sospeso fino alla fine, eviterà di porre fine ad amicizie decennali – o a farci ritrovare, annoiati, a scorrere la dash di Instagram in attesa che la partita finisca.
I minigiochi: Job job
In Job job saremo alle prese con un colloquio di lavoro piuttosto atipico. A partire da una domanda di apertura, ciascun giocatore dovrà fornire la propria risposta; queste risposte verranno poi “spezzettate” in singole unità; in un secondo momento i giocatori dovranno ricombinarne il più possibile per fornire una risposta coerente a una serie di domande – un po’ come succede con le parole magnetiche che ogni tanto compaiono sul frigorifero di qualche amico. Vince, ovviamente, il giocatore le cui unità saranno le più utilizzate o la cui serie di combinazioni risulterà la più votata.
È un gioco indubbiamente divertente se e solo se giocato con un gruppo di amici appassionati della “parola”, creativi e dotati di senso dell’umorismo. Altrimenti, potrebbe facilmente annoiare.
I minigiochi: The pool mine
Questo minigioco non è altro che la versione digitale di un grande classico della televisione – “Family feud” in America. I giocatori vengono suddivisi in due squadre e invitati a rispondere a una domanda, scegliendo tra una serie di risposte e classificandole dalla preferita alla meno preferita. Una volta raccolte le risposte, il gioco le ordina secondo le preferenze: compito delle squadre sarà indovinare la scelta più popolare, la seconda classificata o anche quella più impopolare.
Date le regole del gioco, The poll mine dà il meglio di sé – e diventa dunque davvero divertente – in presenza di un gruppo particolarmente affiatato, parenti o amici che siano, proprio perché la conoscenza reciproca è elemento portante del gioco.
I minigiochi: Weapons drawn
L’obiettivo è quello di nascondere i propri omicidi durante una cena di gala mentre si scoprono quelli degli avversari. Apparentemente semplice, il gioco in realtà è il più cerebrale del lotto, se non il più complicato: le regole non sono immediate e potreste trovarvi a doverle rispiegare più e più volte agli altri membri del gruppo (come avrete notato, anche noi abbiamo rinunciato a farlo in poche righe). La frustrazione, insomma, è dietro l’angolo.
Che cosa non funziona?
Abbiamo voluto tenere per ultimo l’aspetto più critico, che non è legato alla natura di questo o quel minigioco, quanto piuttosto alla serie in sé: The jackbox party è privo di localizzazione italiana. Questo non riguarda solamente l’assenza della nostra lingua, ma implica anche che l’immaginario e la cultura di riferimento siano quelle americane. La presenza di espressioni idiomatiche può essere tutto sommato accettabile quando si ha un discreto livello di inglese; ben più difficile è affrontare quiz che pescano direttamente dalla cultura popolare americana – al punto che, delle volte, ci siamo trovati a non avere assolutamente idea di che cosa si stesse parlando. Un problema, questo, che affligge la maggior parte dei minigiochi di questo pack.
Il giudizio finale
The jackbox party pack 8 rappresenta un buon mix di giochi, alcuni meglio riusciti di altri; se alcuni di essi, per esempio Drawful: animate, che noi di Stadiaverse.it abbiamo giocato live su YouTube, o The wheel of enormous proportions, sono adatti a ogni contesto di gioco; altri, invece, quali The poll mine e Job job, regalano il meglio quanto più il gruppo di partecipanti si conosce ed è affiatato. Inoltre, l’assenza della localizzazione italiana condiziona pesantemente l’esperienza di gioco. Se siete buoni conoscitori dell’inglese e della cultura americana, o non vi fate problemi a dover ogni tanto improvvisare o “tirare a indovinare”, The jackbox party pack 8 è in grado di regalare momenti di puro divertimento e rappresenta un ulteriore passo avanti in una serie in grado di attirare sempre più estimatori e che ci auguriamo possa essere aggiunta, un’espansione dopo l’altra, al nutrito catalogo Stadia.
ATTENZIONE: il voto indicato qui sotto si riferisce al gioco in sé, la cui fruibilità è fortemente legata a una conoscenza dell’inglese e della cultura americana più che discreta.
Voto 7.5/10
Pro
- alcuni minigiochi davvero coinvolgenti
- numero di giocatori possibili
Contro
- Assenza della localizzazione italiana
- alcuni minigiochi non adatti a un pubblico generalista