Il 15 febbraio 2022 è arrivato su tutte le piattaforme di gioco lo spin-off del nono capitolo della celebre serie Dynasty Warriors. Così oggi siamo lieti di presentarvi la recensione di Dynasty Warriors 9 Empires, ovviamente su Google Stadia. Ringraziamo il publisher Koei Tecmo per averci fornito una chiave del gioco.
Introduzione
A differenza della serie principale, Dynasty Warriors 9 Empires si concentra più sulla strategia che sul tipico hack-n-slash dei musou. L’obiettivo sarà quello di unire la Cina sotto un’unica bandiera attraverso l’uso della diplomazia e delle battaglie d’assedio. Inoltre, questo spin-off non è open-world, ma nel suo gameplay utilizza comunque molte risorse sviluppate per Dynasty Warriors 9.
Da notare che la versione testata è la Deluxe venduta ad un prezzo di listino di 115€. Essa comprende, oltre al gioco base del valore di 70€, alcuni oggetti esclusivi ed il pass stagionale con relativi bonus. Inoltre ci saranno moltissime aggiunte come 10 Ufficiali antichi personalizzati, 3 Scenari di campagna, 5 palazzi e 4 unità militari.
Empires nello specifico
Empires si compone di diverse campagne dinamiche e personalizzabili in cui il giocatore ha il compito di conquistare la Cina. Potrà farlo come ufficiale sotto la guida di un sovrano, oppure impersonare direttamente il regnante. Il tutto sfruttando un sistema a turni mensili durante i quali possono essere eseguite un numero specifico di azioni.
Ogni sei turni c’è un “consiglio di guerra” durante il quale vengono fissati gli obiettivi principali. Questi andranno poi portati a termine durante le successive sei mensilità. Se si riesce a completare questi obiettivi si ottengono dei profitti e il personaggio aumenta di popolarità più rapidamente. Quando il giocatore ricopre il ruolo di imperatore è lui stesso a programmare le operazioni durante i consigli di guerra; invece, se ricopre il ruolo di un ufficiale sottoposto, in base al grado può eventualmente suggerire altre azioni a cui dare priorità. Non è detto che ciò venga ascoltato.
Man mano che il personaggio guadagna notorietà, sale di grado e può compiere sempre più operazioni. Tali operazioni spaziano dal gestire l’economia del territorio commerciando o persino saccheggiando i contadini della propria regione, al fortificare le difese o aiutare con i raccolti per garantire che tutti gli abitanti dell’impero siano ben nutriti; dallo stringere alleanze annuali con altri imperi, al potenziare le proprie armate; e via discorrendo. Questo lato “gestionale” rappresenta il cuore di questo titolo e permette al giocatore di scegliere tra varie opzioni disponibili nei menu che vengono poi svolte in automatico. Ad ogni turno, cioè ad ogni mese, corrisponde una specifica azione e spinge il giocatore a reagire agli eventi che accadono piuttosto che esserne lui fautore. Vedere il proprio regno crescere è sicuramente molto gratificante.
Molto più del solito hack-n-slash
Molto importante è stabilire relazioni con altri ufficiali: si può sfruttare la modalità “passeggiata” per incontri d’armi così da aumentare l’intesa con gli altri personaggi oppure per arruolare guerrieri erranti ed ingrandire il proprio esercito. Arrivando a livelli elevati di affinità con gli ufficiali è possibile giungere a giuramenti di sangue o persino a sposarsi ed avere figli, nonché ricevere regali (come gemme o altri oggetti) che possono migliorare le proprie prestazioni in battaglia. Gli incontri sono realizzabili sia muovendosi nei menu che avviando un’apposita modalità grafica che consente di far camminare il personaggio guidato dal giocatore in un mondo aperto popolato da altre figure con cui interagire. Oltre a ciò, ogni tanto, durante i vari turni di gioco, qualcuno degli alleati propone un incontro e a quel punto, se lo si accetta, un’animazione svelerà il motivo della richiesta.
Una nuova esperienza rispetto al passato
Dynasty Warriors 9 rappresenta uno stacco rispetto ai titoli precedenti. Le nuove sequenze e la funzione “passeggiata” rappresentano una novità, anche se a lato pratico e più funzionale operare direttamente da menu: va sottolineato che l’utilizzo del menù ha bisogno di un po’ di tempo da parte del giocatore per essere dominata, ma una volta passato un primo spaesamento risulta la modalità principale di utilizzo.
In ogni caso, tutte le azioni che si svolgono nel menu permettono di avere delle brevi pause tra le frenetiche battaglie, combattute sia per cercare di invadere i territori limitrofi (anche solo per aiutare gli alleati), sia per eventualmente tentare di difendere quelli già in possesso. Prima di procedere con una battaglia è bene far caso alle probabilità di riuscita dell’operazione nonché schierare in campo gli ufficiali più forti, operazione però consentita solo in qualità di sovrano.
In Empires si torna a combattere su mappe impostate non completamente percorribili. Ogni volta, l’obiettivo principale è quello di catturare o difendere il castello. Per farlo prima si deve arrivare al controllo del campo di battaglia poi si può entrare dentro la fortezza sbaragliando definitivamente l’esercito avversario.
Gameplay
Ciò che tenta di rendere variegato il gameplay sono i cosiddetti “piani segreti”, stratagemmi personalizzabili che aggiungono un po’ di pepe agli incontri e su cui sono state spostate tutte le variazioni prima legate agli obiettivi di battaglia. I piani segreti vanno sbloccati tramite le relazioni con gli altri ufficiali (cosa che spinge a scegliere di allearsi con uno anziché un altro) oppure si ottengono con buone prestazioni in guerra; dopodiché durante la fase di preparazione al conflitto, nella quale si configura il personaggio, possono essere attivati ed impostati così da variare un il gameplay.
Specifiche tecniche
Come già detto, la nostra recensione di Dynasty Warriors 9 Empires è relativa al titolo su Google Stadia. Il gioco gira a 60 fps ma capita di vedere cali, scatti, e anche qualche freeze. Ma, in particolare, c’è un eccessivo pop-in delle texture e non mancano momenti in cui gruppi di avversari appaiano all’improvviso, semplicemente spostando l’inquadratura.
Il gioco, insomma, sembra essere poco ottimizzato tanto che le scene appena caricate spesso mancano di dettagli ambientali, che vengono mostrati solo in seguito.. Nelle schermate di caricamento mancano spesso alcune componenti come il personaggio di cui viene mostrata la descrizione. Insomma, ci sono tanti bug, probabilmente verranno risolti con future patch.
A completare le possibilità di gioco troviamo: un editor, che consente di creare personaggi personalizzati, una galleria dei filmati ed un’enciclopedia con tante informazioni a corredo.
Abbiamo provato soltanto la versione per Stadia ma l’esperienza è pressoché identica ovunque. Una cosa positiva di giocarlo su Stadia, però, oltre al non occupare spazio su disco o il dover aspettare il completamente dei download di gioco e patch per giocarci, è che l’innumerevole quantità di schermate di caricamento presenti sono molto rapide, rendendo le attese tra una fase e l’altra del gameplay meno frustranti.
Giudizio Finale
Il titolo è a tratti molto affascinante e siamo sicuri che gli appassionati della saga lo apprezzeranno. La componente hack-n-slash accompagnata da elementi strategici e gestionali sa divertire parecchio. Il comparto tecnico però rimane limitato e per certi versi superato. Il gioco vi saprà comunque tener incollati allo schermo per più di 100 ore quindi se amate il genere potrebbe davvero valer la pena acquistarlo. Concludiamo la nostra recensione di Dynasty Warriors 9: Empires su Stadia dando al titolo un 6.5.
VOTO 6.5/10
Pro
- Buona componente gestionale
- Ideale per gli amanti della saga
Contro
- Un po’ ripetitivo
- Comparto tecnico da migliorare