Ah, i videogiochi horror, una vera meraviglia! Bisogna davvero ammirare l’abilità nel creare scenari da brivido senza nemmeno tentare di spaventare davvero. Basta un’apparizione improvvisa o un po’ di sangue e il gioco sembra fatto. Ma hey, funzionano soprattutto grazie al loro potenziale sociale, vero? E poi ci sono quei giochi così prevedibili che, una volta finiti, l’orrore è solo un vago ricordo lontano. Beh, se pensate di essere degli amanti dei titoli horror, fate attenzione, perché con Amnesia: The Bunker verrete davvero messi alla prova. Dopo averlo giocato, ho ancora la sensazione di essere continuamente seguito per casa.
Amnesia: The Bunker – Un Incubo Riportato in Vita
A 10 anni dall’uscita di A Machine for Pigs, secondo capitolo dell’horror Amnesia, Frictional Games riporta il terrore sugli schermi con Amnesia: The Bunker, un titolo che recupera e migliora il concetto di tensione continua che era un po’ venuto a mancare con il precedente Amnesia: Rebirth.
Frictional Games, i rinomati creatori di Amnesia: The Dark Descent, il grande successo del 2010, tornano a dimostrare il loro talento nel ridefinire il genere survival horror nel mondo dei videogiochi. Forse non tutti ricordano quel gioco carico di terrore, in cui i giocatori dovevano affrontare orrori soprannaturali e risolvere enigmi complessi per sopravvivere. Amnesia: The Dark Descent ricevette ampi elogi al momento del lancio, diventando rapidamente un punto di riferimento nel genere.
Successivamente, Frictional Games ha proseguito il suo percorso di successo con Amnesia: A Machine for Pigs, un’esperienza altrettanto inquietante ma con un focus diverso sulla narrativa. Questo focus sulla narrativa è stato ulteriormente sviluppato nel terzo capitolo della serie, intitolato Rebirth, che rappresenta anche il sequel narrativo di The Dark Descent. Tuttavia, Rebirth ha perso in parte quella tensione radicata che aveva reso celebre il primo capitolo.
Ora, con Amnesia: The Bunker, gli sviluppatori ci invitano a immergerci in una nuova ambientazione e, sulla base della reputazione di Frictional Games e del fascino delle precedenti iterazioni di Amnesia, mi aspettavo un’esperienza degna di nota, ma mai mi sarei aspettato di riscoprire il concetto stesso di paura.
Nella recensione di Amnesia: The Bunker, che ho avuto l’opportunità di giocare interamente su Xbox Series X grazie a una copia offerta gentilmente dall’editore, esploreremo non solo la nuova ambientazione ma anche tutte le altre caratteristiche che rendono questo gioco un vero e proprio incubo.
Intrappolati nel Labirinto dell’Oblio: Il Bunker
Amnesia: The Bunker ci trasporta nel cuore di uno dei periodi più terrificanti della storia moderna: la Prima Guerra Mondiale. Durante questo periodo storico sconvolgente, i bunker rivestivano un ruolo cruciale come rifugi sotterranei per i soldati impegnati sul fronte. Questi complessi labirintici di cunicoli e stanze offrivano riparo dagli orrori della guerra, ma cosa accade quando il pericolo si nasconde all’interno e non vi è via di fuga?
Nel gioco, ci ritroviamo imprigionati in un bunker abbandonato e fatiscente, un tempo vibrante di attività umane, ora silenzioso e intriso di oscurità. Le pareti di pietra sgretolate, i corridoi stretti e l’atmosfera umida e angosciante creano un senso di oppressione palpabile. L’ambientazione è resa autentica da dettagli accurati come macchie d’umidità, graffiti lasciati dai soldati e detriti sparsi. I rumori lontani di spari e le ombre che si muovono furtive mantengono viva la sensazione di un pericolo imminente. La fioca luce delle lanterne amplifica il senso di isolamento e tensione. Tutto ciò contribuisce a rendere l’esperienza di gioco immersiva e spaventosa.
Tuttavia, la nostra avventura non inizia propriamente all’interno del bunker. Prima, vi è una breve introduzione o, per meglio dire, un tutorial che culmina con la nostra perdita di coscienza durante la battaglia a causa dello scoppio di una granata. È qui che inizia l’incubo. Ci risvegliamo nell’infermeria del bunker, alla ricerca di risposte mentre esploriamo le prime stanze. È qui che incontriamo l’unico altro sopravvissuto: un compagno d’armi che ci rivela che gli ufficiali hanno abbandonato precipitosamente il bunker, bloccando l’ingresso con della dinamite. Questo è dovuto al fatto che una mostruosa entità ancora sconosciuta ha cominciato a uccidere tutti gli occupanti. Il soldato viene brutalmente ucciso poco dopo e ci ritroviamo completamente soli. Le pareti del bunker sembrano nascondere segreti oscuri, mentre il protagonista si trova intrappolato in una realtà sconcertante e incomprensibile.
In Amnesia: The Bunker, il protagonista deve affrontare una creatura spaventosa e minacciosa che lo bracca implacabilmente lungo i bui corridoi del bunker. È una manifestazione oscura e distorta, il risultato di una corruzione insidiosa che permea l’ambiente circostante. L’Ombra è sempre presente, in agguato, e si fa sentire attraverso sinistri rumori, inquietanti sussurri e occasionali visioni spettrali. La creatura è aggraziata e pericolosa, capace di muoversi silenziosamente e apparire improvvisamente. La sua forma fisica è distorta e mostruosa, con artigli affilati e un corpo slanciato che si contorce in modo inquietante.
Il vostro obiettivo finale sarà ovviamente riuscire a scappare da questo Labirinto dell’Oblio, ma sappiate che ogni singolo secondo di questa inquietante avventura verrà vissuto sulla vostra pelle.
Esplorazione, enigmi e terrore: la lotta per la sopravvivenza nel labirinto sanguinante
Per scappare da questo luogo sinistro dovremo essenzialmente esplorare il labirinto in cerca di risorse utilizi e indizi e risolvere enigmi per sbloccare armadietti e porte. Il bunker offre diversi ambienti claustrofobici, corridoi bui e stanze misteriose da investigare. Il giocatore dovrà muoversi con cautela, ispezionando ogni angolo alla ricerca di indizi e oggetti utili per avanzare. L’atmosfera opprimente e la luce limitata mettono costantemente alla prova la perseveranza del protagonista e la sua abilità nel trovare la via d’uscita.
A differenza dei capitoli precedenti, gli enigmi di The Bunker saranno meno criptici e soprattutto avranno multeplici soluzioni il che rende il titolo ampiamente rigiocabile. Tuttavia, questo non renderà il gioco più semplice. Il giocatore dovrà fare molta più attenzione a non attirare l’attenzione dell’Ombra. La creatura sarà sempre dietro l’angolo o perlomeno questo è l’effetto che Frictional Games ha cercato maestralmente di costruire in questo capitolo.
A conferma di questo, è presente un sistema di danni particolarmente significativo. Di solito, nei videogiochi il venir feriti una o due volte non rappresenta un vero problema, ma in Amnesia: The Bunker, sarà un lusso che non potrete permettervi. Quando il personaggio subisce una ferita, l’immagine si offusca e i riflessi rallentano, e il conseguente sanguinamento, attira ulteriormente l’attenzione della sinistra creatura. Questo crea una reale sensazione di angoscia quando siamo feriti, mantenendoci costantemente in uno stato di tensione, anche quando non siamo effettivamente sotto attacco.
Allo stesso modo, un’altra meccanica che aumenterà costantemente la tensione sarà il sistema di illuminazione introdotto da Frictional Games. La creatura teme principalmente la luce, quindi oltre alla torcia in dotazione che produce un rumore così forte da svegliare mezza Europa e ai vari consumabili, troppo rari per essere usati di frequente, gli sviluppatori ci offrono la possibilità di attivare il sistema elettrico per illuminare il bunker. Tuttavia, questo è alimentato a carburante e ha una durata limitata, richiedendo frequenti ricariche. Questo ci lascerà costantemente con una sensazione di fretta e di dover fare tutto in tempo.
E non vi dico cosa si prova quando qualcosa va storto e si rimane al buoio.
Una rivoluzione nell’oscurità: l’introduzione delle armi da fuoco
Amnesia: The Bunker, come forse si sarà già capito, rappresenta un capitolo significativo nella serie Amnesia. Non solo il titolo va a riprendere le caratteristiche che avevano reso celebre il primo The Dark Descent, abbandonando le trame intricate di Rebirth – e Soma del resto – per lasciar spazio alla mera tensione, ma introduce anche alcune novità interessantissime.
Una delle principali innovazioni è l’introduzione dell’utilizzo delle armi da fuoco. In contrasto con i giochi precedenti della serie, in cui il protagonista era completamente indifeso e costretto a nascondersi o fuggire dai pericoli, in Amnesia: The Bunker è un militare. L’utilizzo delle armi da fuoco fornisce al giocatore una sensazione di potere e di controllo in un ambiente in cui il terrore e l’insicurezza dominano.
Tuttavia, non siamo alle prese con una revisitazione di Amnesia in chiave Resident Evil. The Bunker rimane molto più vicino a titoli come Outlast. L’uso delle armi sarà alquanto limitato sia per quanto riguarda la scarse risorse a disposizione, sia perchè, come già accennato, il principale nemico si celerà nell’ombra e sarà quasi totalmente immune a colpi di pistola e granate. Armamenti che però potranno essere utilizzati per rallenterlo e guadagnare secondi preziosi o come soluzione alternativa a eventuali enigmi. La serratura è chiusa? Bhè probabilmente se gli spariamo direttamente saremo in grado di romperla senza scoprirne la combinazione.
Ovviamente, nonostante l’introduzione delle armi da fuoco, il focus principale del gioco rimane sull’esplorazione, la risoluzione di enigmi e la sopravvivenza in un ambiente ostile. L’utilizzo delle armi è un elemento aggiuntivo che amplia le possibilità di gioco e offre al giocatore un maggiore controllo sulla propria esperienza.
Scelte tattiche e risorse limitate: il gameplay strategico di Amnesia: The Bunker
In Amnesia: The Bunker, l’introduzione delle armi e del sistema di danni porta con sé un importante elemento da considerare: il limite delle risorse. Mentre il giocatore ha ora più possibilità, le munizioni così come tutti gli altri consumabili sono limitate e non sempre facili da trovare nel bunker.
Questo crea una situazione in cui i giocatori devono fare scelte strategiche riguardo all’utilizzo delle stesse, sempre tenendo a mente che spesso, ogni decisione avrà in ogni caso delle inevitabili ripercussioni. Sparare indiscriminatamente potrebbe esaurire le poche munizioni a disposizione così come attirare l’Ombra. D’altro canto, non utilizzare le armi quando necessario potrebbe portare a situazioni di pericolo e rischio per la sopravvivenza del protagonista.
La gestione delle risorse diventa quindi un elemento cruciale nel gameplay. I giocatori dovranno valutare attentamente quando e come utilizzarle, cercando di massimizzare il loro impatto. Questo richiede una pianificazione strategica, l’osservazione attenta dell’ambiente e una valutazione costante dei rischi e dei benefici di ogni azione intrapresa. Inoltre, bisogna notare che non potremo salvare liberamente in ogni istante della nostra avventura, quindi ponderare ogni nostra azione diventa fondamentale per evitare di dover ripetere sequenze alquanto lunghe.
Tensione, immersione e perfezione tecnica in un’esperienza compatta
Dal punto di vista del comparto tecnico, Frictional Games ha fatto un lavoro eccezionale. Amnesia: The Bunker è come quei ristoranti che non hanno un menù troppo ampio ma dove ogni portata è indimenticabile. Le stanze del bunker sono limitate, la mappa abbastanza ristretta e la durata totale dell’opera non è eccessiva. Ma, questi spazi ristretti e queste 4-5 ore, che serviranno al nostro protagonista per poter evadere, saranno contraddistinte da luci, dettagli e sonorità studiate alla perfezione per trasmettere quella sensazione di tensione radicata che sta alla base del titolo.
L’effetto dell’audio e delle luci in Amnesia: The Bunker è fondamentale per aumentare l’immersione del giocatore nell’esperienza di gioco. Entrambi gli elementi contribuiscono a creare una sensazione di realismo e di coinvolgimento emotivo, portando il giocatore a immergersi completamente nel mondo opprimente e claustrofobico del bunker.
Non si ha mai la sensazione che manchi qualcosa così come non si va mai oltre: un titolo più duraturo non avrebbe sicuramente giovato alla mia sanità mentale.
Unica nota dolente per quello che è il comparto tecnico è la grafica in sè, che da l’impressione di non essere al passo coi tempi. La rifinizione ricorda molto quello che si era visto in Soma, un titolo del 2015. Sicuramente sotto questo punto di vista si poteva fare di più, ma questo non rovina assolutamente l’immersione in un questo viaggio da incubo – anzi, forse è meglio così.
Attenzione, fa davvero paura!
Amnesia: The Bunker è un’esperienza di gioco horror che mette alla prova veramente i giocatori amanti del genere. Frictional Games, i creatori del famoso Amnesia: The Dark Descent, tornano a dimostrare il loro talento nel ridefinire il survival horror. La nuova ambientazione è autentica e inquietante, con dettagli accurati e un’atmosfera opprimente. La presenza costante della creatura spaventosa e minacciosa che ci da la caccia, crea una sensazione di tensione e paura costante. Il gameplay offre esplorazione, enigmi e una lotta per la sopravvivenza, con una gestione tattica delle risorse e l’introduzione delle armi da fuoco. Le scelte strategiche e le risorse limitate aggiungono profondità al gameplay, rendendo l’esperienza coinvolgente e impegnativa. Con un mix di tensione, suspense e un’ambientazione suggestiva, Amnesia: The Bunker entra in lizza per il titolo di videogioco più spaventoso dell’anno o forse addirittura di sempre. In definitiva, se siete amanti del genere horror, Amnesia: The Bunker è sicuramente il titolo che fa al caso vostro. Ma fate attenzione, fa davvero paura!
VOTO 8.5/10
Pro
- Fa davvero paura
- Rigiocabilità
- Immersività impeccabile
Contro
- Grafica leggermente datata
Amnesia: The Bunker, il quarto capitolo della serie Amnesia, è disponibile per PC Windows , PlayStation 4 , Xbox One e Xbox Series X e Series S.