Oggi, in questa mini recensione, esamineremo da vicino il nuovo sparatutto in prima persona dai toni molto pixellosi sviluppato da Somepx, Fernando Araujo, INK EYE Games e pubblicato da Ratalaika Games. Questo titolo è disponibile su tutte le principali piattaforme, ma noi abbiamo avuto il piacere di provarlo su Xbox Series X grazie a una copia offerta dall’editore.
Gastro Force ci trasporta indietro nel tempo, richiamando alla mente i primi sparatutto, in particolare il leggendario DOOM del 1993. L’obiettivo è chiaro: evocare la nostalgia di quei tempi. Tuttavia, dobbiamo essere onesti e ammettere che siamo a distanza di anni luce dalla qualità espressa dal mitico DOOM. Il gioco ci mette nei panni di un marine spaziale, incaricato di difendere una nave stellare dall’assalto alieno. La trama è semplice e diretta, ricordando il genere degli sparatutto in prima persona in cui l’azione è la protagonista. Non dobbiamo aspettarci approfondimenti narrativi o sviluppi complessi, ma piuttosto un’esperienza diretta e orientata all’azione.
Purtroppo, Gastro Force emula non solo l’aspetto grafico retro e l’approccio narrativo del primo DOOM, ma eredita anche i limiti tecnici che caratterizzavano i giochi dell’epoca. Il gameplay risulta rigido, rendendo difficoltoso il movimento e il mirare con precisione. Tuttavia, il titolo offre un sistema di mira automatica, una caratteristica comune nei cloni di DOOM, che consente di colpire gli avversari senza necessità di mirare con estrema precisione.
Il vero problema di Gastro Force è rappresentato dalla crescente ripetitività del gameplay man mano che si avanza nell’avventura. Il gioco è suddiviso in tre principali aree, ognuna con molteplici fasi da completare. Nonostante le variazioni nei nemici da affrontare, l’obiettivo generale in ciascuna area rimane invariato: raggiungere la piattaforma finale alla fine della fase per avanzare. Anche se vi sono alcune battaglie contro boss verso le fasi finali di ciascuna area, queste non riescono a modificare in modo significativo la struttura di gioco.
La sfida maggiore in Gastro Force deriva dalla scarsità di munizioni e rifornimenti di salute. Trovare queste risorse diventa cruciale, specialmente quando i nemici possono infliggere danni considerevoli. La mancanza di una coerenza nei danni inflitti dai nemici può causare frustrazione, poiché alcuni attacchi sono poco dannosi, mentre altri risultano estremamente letali. Inoltre, il gioco non offre punti di controllo per riprendere il gioco dopo un’eventuale morte, obbligando il giocatore a dover ricominciare dall’inizio di una fase, il che può risultare tedioso.
Nonostante queste sfide, Gastro Force offre una serie di trofei facilmente ottenibili, rendendolo un’opzione interessante per i cacciatori di trofei. Detto ciò, il titolo non riesce a distinguersi in modo significativo rispetto ai giochi che lo hanno ispirato, mancando di elementi unici o particolarmente coinvolgenti.