Die After Sunset è un titolo che cerca di farsi strada nel mondo dei rogue-like, offrendo un’esperienza di gioco che, sebbene funzionale, presenta qualche lacuna.
Per questa recensione abbiamo provato il titolo su Xbox Series X grazie ad una copia offerta gentilmente dall’editore.
Sviluppato da PlayStark e pubblicato da PQube, Die After Sunset è uscito in anteprima il 20 agosto 2021. Ambientato nell’anno 2120, il gioco ci porta in un futuro in cui la Terra è stata invasa dai Murkor, una razza aliena apparentemente amichevole ma in realtà spietata. Questi invasori, nonostante il loro aspetto innocuo, si rivelano conquistatori implacabili, piegando il nostro mondo alla loro volontà. La trama, sebbene eccentrica e stravagante, non riesce a coinvolgere davvero i giocatori e risulta essere poco memorabile. Nonostante la rappresentazione buffa degli alieni, che indossano costumi da bagno e costumi eccentrici, l’elemento narrativo del gioco sembra restare in secondo piano, relegato a un ruolo di contorno rispetto alle meccaniche di gioco.
Die After Sunset offre un gameplay solido, che mescola elementi da sparatutto in terza persona e da roguelike, il tutto con un ritmo simile a un mix di Risk of Rain 2 e Fortnite. Ogni partita ha l’obiettivo di sconfiggere un boss di fine livello, ma il gioco impone un timer che limita il tempo a disposizione per esplorare l’area di gioco e potenziare il proprio personaggio. Durante questa fase, i giocatori possono raccogliere tesori, svolgere missioni secondarie, abbattere nemici e accumulare la preziosa melma rosa chiamata Mucus. Quest’ultima rappresenta la valuta di gioco fondamentale per la progressione permanente dei personaggi. Il gioco presenta una sfida iniziale che può risultare frustrante, con nemici numerosi e coriacei, ma con il tempo diventa più accessibile. La meccanica principale però, è la capacità dei nemici di diventare più forti quando si trovano nell’ombra. Tuttavia, questo elemento tattico della gestione della luce e dell’oscurità non riesce a offrire la profondità e l’entusiasmo che ci si aspetterebbe su carta.
Il combattimento con le armi è uno dei punti di forza del gioco, con armi frenetiche e varie. Purtroppo, gli avversari mancano di animazioni complesse, rendendo le uccisioni più simili a colpire bersagli piuttosto che avversari reali. Le eccezioni sono i boss, ben progettati e impegnativi, che diventano il fulcro del gioco una volta affrontati.
Sotto il profilo tecnico, Die After Sunset presenta un’estetica e animazioni che richiamano in modo evidente lo stile di Fortnite, ma purtroppo manca della sua unicità. Anche dal punto di vista delle sonorità, sebbene piacevoli, non riesce a distinguersi per originalità. Inoltre, nel corso del gioco emergono alcune problematiche tecniche, tra cui evidenti bug grafici come il pop-in dell’ambiente e difficoltà nella visibilità delle armi. Tuttavia, nonostante questi difetti, il gioco risulta complessivamente godibile su Xbox Series X e offre un’esperienza di gioco fluida.
Die After Sunset offre un’esperienza di gioco funzionale ma presenta alcune lacune, soprattutto nel campo della trama e delle meccaniche tattiche. La trama, sebbene stravagante, non riesce a coinvolgere appieno i giocatori e le meccaniche legate all’ombra non offrono la profondità sperata. Tuttavia, il gameplay solido, le armi varie e il combattimento frenetico sono punti di forza. Il comparto tecnico presenta alcuni problemi, come bug grafici, ma l’esperienza di gioco risulta comunque godibile su Xbox Series X. In generale, Die After Sunset è un titolo che potrebbe interessare gli appassionati del genere, ma presenta spazi per miglioramenti e raffinamenti futuri.
VOTO 6.5/10
Pro
- Boss ben progettati
- Gameplay solido
Contro
- Mancanza di originalità