Viaggiamo indietro nel tempo, fino agli anni ’70, un’epoca caratterizzata da profondi cambiamenti culturali e sociali. In mezzo a questa fervente rivoluzione e all’apertura di nuove frontiere, emerge un’icona destinata a diventare eterna: Ufo Robot Goldrake, conosciuto in Italia anche come Atlas UFO Robot. Questo imponente mecha fece la sua comparsa sulle frequenze televisive di Rai 2, portando con sé un’onda di emozioni e avventure spaziali.
Goldrake non fu solo un anime; fu un fenomeno sociale che si radicò profondamente nel tessuto della società italiana. In un periodo in cui il Paese stava attraversando una rapida evoluzione, Goldrake si ergeva come un punto di riferimento costante, un faro di avventura, eroismo, speranza e intrattenimento. I bambini si trasformavano in coraggiosi piloti spaziali, le epiche avventure galattiche si dispiegavano sullo schermo, e il nome Goldrake diventava sinonimo di audacia.
La serie televisiva originale, prodotta dalla Toei Animation dal 1975 al 1977 e basata sull’omonimo manga di Gō Nagai, debuttò in Italia nel 1978. Le versioni italiane delle sigle, tra i singoli più venduti di quell’anno, contribuirono a consolidare la Goldrake-mania nel Paese. Tuttavia, per 45 anni, il mondo dei videogiochi non aveva dato segni di vita in merito a una trasposizione videoludica dell’amatissimo Ufo Robot.
Questo è cambiato quest’anno con l’entusiasmante annuncio di Ufo Robot Goldrake – Il Banchetto dei Lupi, il nuovo videogioco sviluppato da Endroad e pubblicato da Microids, già disponibile per PlayStation 5, Xbox Series X|S e PC.
In questa recensione esploreremo Ufo Robot Goldrake – Il Banchetto dei Lupi nella sua versione digitale per Xbox Series X, cortesemente fornita dall’editore. Un’esperienza che promette di unire il fascino intramontabile di Goldrake con l’interattività del mondo dei videogiochi, riuscendoci in parte.
È Lui, È Tornato!
In Ufo Robot Goldrake – Il Banchetto dei Lupi, ci ritroviamo catapultati nel cuore dell’epica storia originale degli anni ’70, ma con un tocco di modernità. Fedele all’iconica narrazione che ha affascinato generazioni, ci immerge nuovamente nella lotta senza quartiere contro le forze aliene che minacciano la Terra.
Ad aumentare il senso di nostalgia è una narrazione che si sviluppa attraverso le stesse sequenze animate che hanno reso indimenticabile l’anime. Riviviamo le emozioni dell’epoca mentre la storia si dipana attraverso gli stessi tratti e dettagli visivi che hanno catturato l’immaginazione di milioni di telespettatori.
Nel videogioco seguiremo le gesta dell’eroe Duke Fleed, Actarus per gli amici, il principe fuggito dal pianeta Fleed, che si trova a dover difendere la Terra dalle oscure minacce di Re Vega. Goldrake, il maestoso mecha pilotato da Actarus, si erge come la difesa suprema, e così, avremo l’opportunità di rivivere gli eventi chiave del mito Ufo Robot.
La storia è lei, esattamente come l’avevamo lasciata 45 anni fa, mantenendo intatta la sua forza e carica emotiva. Se da un lato non delude le aspettative, dall’altro non riesce a sorprendere con nuovi sviluppi o approfondimenti del tutto inaspettati.
La Perfetta Sinfonia Retro
Se da un lato la narrazione si erge come un monumento immutato nel tempo, è nel comparto tecnico che Ufo Robot Goldrake – Il Banchetto dei Lupi svela la sua vera anima. Le sonorità, elemento cruciale per coinvolgere emotivamente i giocatori, sono curate con una precisione quasi maniacale. La straordinaria colonna sonora, curata dal rinomato compositore Marcin Przybyłowicz, noto per aver contribuito a titoli di successo come The Witcher 3: Wild Hunt e Cyberpunk, ci trasporta indietro nel tempo. Regala un’esperienza audio che cattura con sorprendente fedeltà l’atmosfera di un’epoca passata.
Ma è il doppiaggio in italiano, curato magistralmente da Giorgio Bassanelli Bisbal, a conferire un’ulteriore dimensione alla già potente componente audio del gioco. Con una carriera ricca di successi, da Ken il guerriero a Berserk, il maestoso lavoro nel doppiaggio di Bassanelli conferisce vita e autenticità ai personaggi.
Sotto il profilo visivo, Ufo Robot Goldrake – Il Banchetto dei Lupi non delude, ma non riesce a sorprendere. Gli elementi visivi, dai modelli dei personaggi agli scenari, sono realizzati con cura, rispettando il design originale dell’anime. Il motore grafico, pur svolgendo il suo compito non eccelle, mostrando qualche difetto come i poligoni che possono interrompere la visuale e occasionali scatti. Tuttavia, la perfezione del comparto audio, riesce a eclissare le imperfezioni visive.
Déjà vu di Battaglie
Purtroppo, nonostante le promettenti premesse, Ufo Robot Goldrake – Il Banchetto dei Lupi non spicca nelle sue meccaniche di gioco. Imbattendoci nei panni del possente Goldrake in un mondo semi-open world, ci troviamo ad affrontare numerosi combattimenti che, sebbene offrano una varietà di potenziamenti e abilità sbloccabili, cadono presto o tardi nella ripetitività. L’entusiasmo iniziale si dissolve, e l’esperienza di gioco diventa un déjà vu costante.
Sebbene i nemici presentino inizialmente peculiarità distintive, tali caratteristiche diventano presto omogenee e, per certi versi, poco stimolanti. Ma il vero colpo al cuore è l’incapacità di Goldrake di interagire con l’ambiente circostante. Il gigante mecha può camminare su costruzioni, alberi e automobili senza lasciare alcuna traccia, contribuendo a un senso di distacco e alienazione dal mondo di gioco.
Ufo Robot Goldrake – Il Banchetto dei Lupi tenta di diversificare l’azione con sequenze di sparatutto spaziale su binari predefiniti, ma il livello di sfida risulta piuttosto basso, con asteroidi e nemici che sembrano più presenti per caso che con un reale intento di minaccia. Neanche il vasto arsenale a disposizione riesce a conferire una profondità ulteriore a queste sezioni di gioco.
Ulteriori tentativi di varietà includono momenti di sparatutto a scorrimento verticale, che, seppur apportino una pausa alla ripetitività dei combattimenti, non riescono a brillare come la massima espressione di gioco possibile.
Nonostante meccaniche di gioco già viste e riviste, Ufo Robot Goldrake – Il Banchetto dei Lupi riesce a mantenere un buon livello di intrattenimento durante le 5-6 ore necessarie per completare la storia. Questo grazie anche agli scontri coi boss, che, per quanto non modifichino completamente quella che è l’anima del combattimento, aggiungono un tocco distintivo grazie all’unicità dei potenti nemici. La speranza di una varietà più significativa e di un coinvolgimento più profondo, tuttavia, rimane un desiderio insoddisfatto.
Niente perfezione
Ufo Robot Goldrake – Il Banchetto dei Lupi cattura in modo straordinario l’essenza nostalgica della serie, grazie a una narrativa avvincente e un comparto audio eccezionale. Tuttavia, un gameplay nella media, qualche piccolo difetto e la totale assenza di interazione con l’ambiente minano un’esperienza che, dopo 45 anni di attesa, avrebbe dovuto essere impeccabile. Quindi, se sei un fan appassionato di Goldrake, questa è sicuramente un’esperienza da provare. Tuttavia, per coloro che cercano un gameplay più innovativo e forse non hanno vissuto la Goldrake-mania, il prezzo di lancio di 49,99€ per 5-6 ore di gioco potrebbe essere eccessivo.
Ufo Robot Goldrake – Il Banchetto dei Lupi, sviluppato da Endroad e pubblicato da Microids, è disponibile in formato digitale per PlayStation 5, Xbox Series X|S e PC, e in arrivo nelle versioni fisiche per le stesse console il 30 novembre 2023, mentre le versioni per PlayStation 4, Xbox One e Nintendo Switch sono attese nel 2024.
VOTO 6.5/10
Pro
- Nostalgico
- Doppiaggio e sonoro d’eccellenza
- Fedele all’originale
- Scontri coi boss
Contro
- A tratti ripetitivo
- Assenza di interazione ambientale
- Quache problemino tecnico