Se pensate che il mondo dei platform abbia esaurito tutte le sue sorprese, preparatevi a fare marcia indietro! Studio Sobie e Shinyuden ci portano in un viaggio affascinante con Rising Dusk, l’atipico gioco a piattaforme che andremo oggi a gustare insieme in questa recensione.
Per questa recensione abbiamo avuto il piacere di giocare Rising Dusk grazie a una copia offerta gentilmente dall’editore.
Rising Dusk è un platformer che offre un’esperienza unica ispirata al folclore giapponese. La storia ruota attorno a Tamako, una giovane ragazza intrappolata in un mondo permanente di crepuscolo abitato da spiriti e creature chiamate Yokai. Dopo aver avvistato uno di questi Yokai, Tamako si trova intrappolata in questo misterioso mondo e deve utilizzare le sue abilità di salto e raccolta (o non raccolta) per cercare di fuggire.
Il gioco si distingue per la sua meccanica di gioco unica legata alla raccolta di monete. A differenza della maggior parte dei platformer, raccogliere monete può essere rischioso, poiché alcuni blocchi si romperanno se si possiedono troppe monete. Questa aggiunta introduce un elemento tattico strategico, costringendo i giocatori a bilanciare attentamente la loro raccolta di monete per evitare ostacoli e perdite.
Questo meccanismo sta alla base del gioco e plasma l’esperienza. Non abbiamo più a che fare con l’adrenalina pura dei giochi dove l’abilità nel salto o la velocità di pensiero è tutto. In Rising Dusk bisognerà cercare di massimizzare la raccolta di risorse, cercando di ottenere monete nel momento giusto.
Tuttavia, questa meccanica non è spiegata in maniera chiara e bisogna morire diverse volte per apprenderne completamente il comportamento. Forse, un minimo di tutorial non avrebbe guastato. Inoltre, forse un cenno a questa particolare meccanica andrebbe aggiunto anche nello store, dando modo ai giocatori di capire immediamente l’atipicità del platforming di Rising Dusk.
Un altro aspetto chiave è l’interazione con i vari Yokai presenti nel mondo di Tamako. Queste creature, ispirate al folclore giapponese, aggiungono uno strato di mistero e fascino alla storia. Ogni Yokai ha caratteristiche uniche che influenzano il gameplay, creando sfide uniche e situazioni intriganti.
Dal punto di vista della difficoltà, alcuni livelli sono decisamente più accessibili per i giocatori meno esperti, altri invece, offrono sfide più complesse, rendendo il gioco adatto a tutti. Questo contribuisce alla versatilità di Rising Dusk.
La presentazione del gioco segue uno stile tipico di platform a scorrimento laterale, con personaggi disegnati in uno stile anime carino e sfondi variabili che riflettono diverse ambientazioni, dal vivo in città a cimiteri spettrali. La colonna sonora contribuisce a creare un’atmosfera piacevole, con melodie che accompagnano l’avventura. Non siamo sicuramente di fronte a un capolavoro di varietà ma per un gioco da 9,99€ può sicuramente bastare.
Naturalmente Rising Dusk è un indie particolarmente leggero e non può che girare in maniera ottimale su Xbox Series X.
La domanda finale rimane: comprare o no? Se cercate l’adrenalina pura dei platformer classici, forse Rising Dusk non fa al caso vostro. Tuttavia, se siete incuriositi dalla meccanica unica e siete disposti a ponderare le vostre azioni più che a eseguirle rapidamente, allora potreste trovare in questo titolo un’esperienza appagante, soprattutto considerando la sua longevità a fronte del prezzo accessibile.
VOTO 7/10
Pro
- Meccanica unica
- Dinamica interazione con Yokai
- Storia non scontata
Contro
- Niente tutorial