Ahoy, avventurieri dei sette mari! Oggi solleviamo l’ancora per intraprendere un viaggio epico attraverso le onde tumultuose della storia di Skull and Bones, il gioco che ha catturato l’immaginazione di marinai e pirati di tutto il mondo. Ma non è solo una storia di sviluppo travagliato e ritardi tempestosi, è anche una narrazione di speranza e attesa, che ha finalmente visto il suo culmine qualche giorno fa. Ci siamo avventurati noi stessi nei mari digitali, navigando sulla potenza delle possenti RTX 4080 offerte dalla Tier Ultimate di GeForce Now, per esplorare le profondità oscure e misteriose di Skull and Bones. In questa avventura, vi porteremo con noi attraverso le prime impressioni di questo titolo, presentato come un’autentica esperienza quadruplo-A di Ubisoft.
Ringraziamo Ubisoft e NVIDIA per averci gentilmente fornito una copia del gioco e gli strumenti necessari a giocarla.
Un Mare in Tempesta – La Travagliata Storia dietro lo Sviluppo di Skull and Bones
Prima di iniziare a bere birra insieme e confidarvi i miei segreti più profondi, ascoltate la saga di Skull and Bones!
Nel lontano 2013, nasceva un’avventura leggendaria, forgiata dagli artigiani di Ubisoft Singapore e ispirata alle epiche battaglie navali di Assassin’s Creed IV: Black Flag. Skull and Bones prendeva vita, dapprima come un’espansione di Black Flag, poi come un maestoso MMO noto come Black Flag Infinite. Ma, per il volere del destino, la nostra storia prendeva un corso tutto suo, diventando un progetto indipendente a causa della tecnologia ormai superata.
La leggenda di Skull and Bones è costellata di ostacoli e peripezie! Il gioco ha attraversato tempeste di cambiamenti di rotta e dimensioni durante la sua gestazione, superando più volte i confini del budget stabilito. Dalle acque dei Caraibi, è stato trasportato verso la mitica Hyperborea, per poi approdare infine sulle coste dell’Africa orientale e del Sud-Est asiatico. Il suo gameplay è stato plasmato e rimodellato come le onde dell’oceano, passando dall’esplorazione navale ai combattimenti tra navi, fino ad approdare infine su terre ferme, con elementi di sopravvivenza ispirati ai giochi come Rust, o così si dice in giro.
Il costo del progetto ha superato la fantomatica cifra di $120 milioni, tanto oro quanto un tesoro dei più ricchi bucanieri! Eppure, nonostante le ricchezze impiegate, Skull and Bones ha affrontato innumerevoli ritardi e rimandi. Doveva solcare i mari nel 2018, ma poi il destino lo condusse verso il 2019, e ancora oltre, fino ad essere rimandato addirittura al 2021-2022!
Finalmente, dopo una lunga traversata attraverso gli abissi del tempo, Skull and Bones ha finalmente solcato i mari una volta per tutte, il 16 febbraio 2024. Il CEO di Ubisoft ha giustificato il prezzo di lancio, definendo il gioco un vero e proprio “quadruplo-A”, impreziosito da elementi di servizio live degni di un’autentica e duratura avventura pirata. Alzate le vele, o prodi corsari, perché Skull and Bones è qua; ma davvero ne avevamo bisogno?!
Skull and Bones come Suicide Squad: Kill The Justice League
Forse avrete già sentito parlare di Skull and Bones, magari durante le fasi di test pre-lancio in cui il pubblico ha avuto l’opportunità di provare anticipatamente il gioco. Ebbene sì, questo titolo ha suscitato molte discussioni e non proprio per i motivi migliori. Nonostante sia stato presentato come un autentico quadruplo-A, Skull and Bones non ha ricevuto l’accoglienza che ci si sarebbe aspettati.
Ma non temete, vi assicuro che Skull and Bones ha i suoi punti di forza, proprio come il suo compagno di banco, Suicide Squad: Kill The Justice League. Entrambi usciti nello stesso periodo, entrambi GAAS, entrambi con aspettative altissime e, purtroppo, entrambi martoriati dalle critiche ancor prima del debutto sul mercato. La domanda sorge spontanea: con tutti i soldi spesi, come è possibile che si sia arrivati a questo? La motivazione probabilmente è insita nella storia del suo travagliato sviluppo, ma chi siamo noi per dirlo?!
Un Viaggio tra Leggende e Delusioni Pirata
Il mondo dei pirati è un universo ricco e affascinante, popolato da leggende e storie avvincenti che hanno ispirato film, libri e molto altro ancora. In Giappone, una storia di pirati è diventata addirittura cult nazionale e ha conquistato il cuore di centinaia di milioni di fan – e per quanto vorrei raccontarvi di quanto mi piacerebbe avere la carta igienica targata Chopper, non ci addentreremo in questo argomento scottante ora, non siete ancora pronti per la sfida – o forse io non ho ancora bevuto abbastanza birra!
Tuttavia, non posso tacere il fatto che Skull and Bones non sia riuscito a cogliere appieno l’essenza di questo affascinante universo. La narrazione è scarsa, la trama essenzialmente inesistente. In un mare di potenziale narrativo, Ubisoft ha lasciato un vuoto, un’opportunità mancata di raccontare una storia degna dei grandi capitani dei mari.
Navigando tra Speranze e Limiti del Gameplay
Nonostante non spicchi per la sua trama, anche il gameplay di Skull and Bones differisce rispetto a quelle che mi sarei aspettato inizialmente. Le meccaniche di gioco si concentrano principalmente sulla navigazione e le battaglie navali, mentre le attività sulla terraferma sono limitate a esplorazioni sterili e la base per acquistare e potenziare le navi. Questa mancanza di libertà, che si traduce nell’assenza di duelli a suon di sciabola, esplorazioni di vergini foreste e la possibilità di nuotare, rende l’esperienza un po’ insolita.
Tuttavia, escludendo ciò che Skull and Bones non è, ma concentrandosi su ciò che il gioco ha da offrire, viaggiare attraverso mari tempestosi si rivela inizialmente appagante.
Con un doppio andamento di crociera, consumavamo lentamente la nostra resistenza, mentre io, capitano audace, temevo solo il vento contrario che minacciava i nostri arditi progressi.
Fortunatamente, non ci siamo dovuti preoccupare di rifornimenti o riparazioni, poiché consumabili abbondavano sul ponte. Gli automatismi guidavano i nostri cannoni e armamenti, permettendoci di concentrarci sulle temibili bordate e arrembaggi che ci attendevano.
Nonostante il gameplay semplificato, le battaglie tra pirati e fazioni nemiche sono appaganti, popolate da belve marine e mostri leggendari. Navigare tra onde anomale e attacchi nemici non è per cuori deboli, ma affondare le navi nemiche, solitario o con compagni bucanieri, è una gratificante sfida.
Ma il vero fiore all’occhiello di Skull and Bones è probabilmente la sua economia: precisa, con prezzi che cambiano in funzione dei mercati e della reperibilità in quella zona di quelle materie. Insomma, nulla di travolgente ma bisogna dare merito a Ubisoft per i numerini e le formulette all’interno del gioco.
Tuttavia, pur essendo le battaglie complessivamente divertenti e i momenti di navigazione inizialmente apprezzabili, ci si chiede quanto possa essere appagante un gameplay che si limita a farci viaggiare da un punto all’altro della mappa senza un obiettivo chiaro. Quale potrebbe essere la motivazione costante che ci spingerà a tornare a giocare a Skull and Bones ogni giorno?!
Un Viaggio attraverso i Sette Mari della Potenza Visiva
Ma ora, abbandonate ogni incertezza e lasciatevi trasportare nel cuore dell’avventura: quanto è visivamente sbalorditivo Skull and Bones su GeForce NOW Ultimate? Beh, permettetemi di narrarvi l’epica esperienza che ho vissuto. Il gioco si innalza verso l’orizzonte con maestosità, sostenuto dal potere del ray tracing che riversa un bagliore di vita su ogni onda dell’oceano. Grazie alla Tier Ultimate, Skull and Bones danza con fluidità e grazia, superando agevolmente i 60 fotogrammi al secondo in 4k, con ogni dettaglio reso alla massima potenza.
Immergetevi nei dettagli attentamente scolpiti degli asset di gioco, ammirate il design intricato e dettagliato delle navi, e lasciatevi trasportare dalla magia dei riflessi sull’acqua, che catturano la luce del sole in un tripudio di colori e sfumature. In certi istanti, mi sono trovato incantato dalle ambientazioni suggestive, che Skull and Bones su GeForce NOW riesce a offrire.
Senza dubbio, è stata proprio la resa visiva donata dalla potenza delle RTX 4080 di NVIDIA a innalzare la mia esperienza su Skull and Bones. Tuttavia, come ogni grande viaggio, ha avuto i suoi ostacoli: la necessità di ripetere l’operazione di login su Ubisoft Connect ad ogni accesso ha ostacolato leggermente la mia esplorazione dei sette mari.
Odissea Digitale tra Promesse e Incertezze – Ma con GFN Passa la Paura!
In conclusione, Skull and Bones è un’avventura che offre splendidi panorami e promesse di battaglie epiche, ma che si scontra anche con le sfide di un’esperienza imperfetta e un futuro incerto. Siamo solo all’inizio di questa navigazione digitale, e il destino del tesoro nascosto di Skull and Bones rimane avvolto nel mistero. Tuttavia, con il nostro fedele alleato GeForce NOW al nostro fianco, sappiamo che anche in caso di naufragio avremo il supporto di un compagno affidabile.
Preparatevi, avventurieri, perché il tumultuoso mare dei videogiochi continua a richiamarci, e siamo pronti a solcare le onde e affrontare ogni sfida che ci aspetta!