Children of the Sun, opera prima di René Rother e pubblicato da Devolver Digital (sinonimo di qualitá giá in passato), porta i giocatori in un coinvolgente viaggio di vendetta, caratterizzato da un gameplay che è un misto tra SuperHot e Sniper Elite, il tutto condito da colori e musiche psichedeliche, a tratti inquietanti e “violente”.
Il gioco si svolge in un mondo in cui un gruppo di cultisti, noto letteralmente come (you don’t say) THE CULT, offre una fuga utopica dal “logorio della vita moderna” [cit.]. Tuttavia, come tutti questi gruppi di fuffa guru, si rivela essere ben presto una menzogna che distrugge le vite di coloro che ne fanno parte.
La protagonista è una giovane ragazza, chiamata THE GIRL, al quale THE CULT ha portato via madre e padre.
Questo la porterá ad intraprendere una spietata guerra solitaria per cercare vendetta, sconfiggendo il bersaglio principale: THE LEADER.
La trama è piuttosto banale, abilmente raccontata ed “infiocchettata” attraverso brevi segmenti dal forte tono psichedelico, forniti occasionalmente tra un livello e l’altro. Si è trasportati in un viaggio che spiega l’estrema tragedia di THE GIRL ed i suoi poteri insoliti.
Il gameplay di Children of the Sun ruota attorno a un meccanismo semplice ma affascinante: la capacità di controllare un singolo proiettile da cecchino, orientabile all’impatto (qualcuno ha detto Wanted?)
Lo scopo è quello di colpire tutti i nemici presenti nel livello, “spostando” il proiettile dopo ogni uccisione.
I nemici saranno di vari tipi: dai semplici cultisti eliminabili con un singolo colpo, a quelli nascosti dietro uno scudo (da colpire quindi alle spalle) o corazzati (da colpire con abilitá speciali, ottenibili con il progredire della storia), passando per quelli a bordo di veicoli e che quindi richiedono tempistiche diverse rispetto ai primi.
Come in molti giochi di questo tipo, più si avanzerá con i livelli, più si sbloccheranno nuove abilitá per poter controllare il nostro proiettile all’interno dell’arena di gioco.
Si passerá quindi dal semplice orientare il proiettile ad ogni colpo inferto, al potergli cambiare direzione a mezz’aria, per poi farlo accelerare (con una pressione prolungata del mouse/controller) in modo da abbattere i nemici piú coriacei.
Arriviamo purtroppo alle note dolenti: il gioco in sé è sì affascinante ma, purtroppo, molto corto. La sensazione da “Ancora un altro livello, poi vado a letto giuro!” é si appagante ma ve lo fará finire nel giro di poche ore. In aggiunta, lo stile narrativo potrebbe non piacere ai piú, nonostante le squisite cutscene animate che, alla fine dei conti, provano a dare una profonditá al titolo, pur non riuscendovi appieno.
In conclusione, Children of The Sun è sicuramente un gioco da provare, che vi terrá incollati allo schermo, seppur per poche (intense) ore.
Come al solito, qui di seguito trovate il nostro provato:
VOTO 8/10
Pro
- Meccanica di puzzle-shooting super interessante!
- La psichedelia audio/video vi catturerá fin da subito
Contro
- Storia blanda e narrazione “povera” nell’esposizione
- Dura troppo poco!