System Shock, l’originale di Looking Glass Technologies del 1994, è una di quelle opere cult che hanno lasciato un’impronta indelebile nella memoria collettiva dei gamer. Il suo impatto rivoluzionario ha gettato le basi per capolavori successivi come Prey, Alien: Isolation e Dead Space. Rinnovare un titolo così iconico è una sfida audace e rischiosa. Nightdive Studios, in collaborazione con l’editore Prime Matter, ha deciso di raccogliere questa sfida, proponendo un remake che l’anno scorso ha ottenuto voti eccellenti su PC. Ora, il titolo è arrivato finalmente su console di ultima generazione. Ma quale è stato il risultato?
Lo scopriremo insieme in questa recensione di System Shock, giocato su Xbox Series X grazie a una copia offerta gentilmente dall’editore.
La Trama di System Shock: Un Viaggio nel Cuore del Cyber-Horror
System Shock ci catapulta in un futuro distopico dove la tecnologia ha raggiunto livelli inimmaginabili, ma con essa sono arrivati anche nuovi pericoli. Vestiamo i panni di un hacker senza nome che, dopo essere stato catturato per un attacco informatico, riceve una proposta da parte di un dirigente della megacorporazione TriOptimum: hackerare il sistema di sicurezza dell’avanzata stazione spaziale Citadel in cambio della propria libertà.
Dopo aver accettato l’accordo e subito un intervento chirurgico che potenzia le sue abilità, ci risvegliamo dalla criostasi sei mesi dopo, solo per scoprire che la stazione è nel caos. Gli esseri umani sono stati trasformati in cyborg senza volontà, robot assassini pattugliano i corridoi e una misteriosa intelligenza artificiale chiamata SHODAN ha preso il controllo.
Senza entrare troppo nel dettaglio così da lasciarvi il piacere della scoperta, soprattutto se non avete giocato l’originale del 1994, la trama di System Shock non è solo un contesto per il gameplay, ma una componente essenziale che arricchisce l’esperienza, immergendoci in un mondo dove ogni passo può essere l’ultimo e ogni decisione può fare la differenza tra la vita e la morte. Questo era 30 anni fa e con immenso piacere così è rimasto nel nuovo.
Gameplay di System Shock: Evoluzione di un Classico
Ciò che ha reso System Shock una delle opere più rivoluzionarie degli anni ’90 sono le sue meccaniche di gioco. Il remake del 2023 ha saputo mantenere l’essenza del titolo originale, aggiungendo numerosi miglioramenti e modernizzazioni. Il gioco del 1994 combinava elementi di esplorazione, combattimento e hacking, introducendo meccaniche innovative per l’epoca come l’inventario basato su icone, l’interfaccia grafica avanzata e un sistema di controllo flessibile ma complesso.
L’interfaccia utente originale era abbastanza complicata, richiedendo un certo periodo di adattamento. Comprendeva numerosi menu e sub-menu, spesso visualizzati tutti insieme sullo schermo, creando un’interfaccia che risultava opprimente. Stessa sorte per i controlli, innovativi ma complicati, che combinavano movimenti in prima persona con l’uso del mouse per interagire con l’ambiente e gestire l’inventario. Anche il combattimento era piuttosto rudimentale, con nemici che seguivano percorsi predeterminati e attacchi prevedibili.
Nightdive Studios ha fatto un lavoro di rifacimento totale, migliorando quasi ogni aspetto che rendeva l’interazione complicata. La UI è stata completamente rivisitata per essere più intuitiva e accessibile, pur mantenendo il feeling retrò. Gli elementi dell’interfaccia sono stati ridisposti per facilitare l’accesso alle funzioni principali senza interrompere l’immersione. Anche i controlli sono stati modernizzati, rendendoli più simili a quelli degli FPS contemporanei. Il movimento è più fluido, e la gestione dell’inventario e dell’interazione con l’ambiente è stata semplificata per una migliore esperienza di gioco. Il combattimento è stato migliorato con IA nemica più avanzata, comportamenti imprevedibili e tattiche diverse, rendendo i nemici capaci di eseguire manovre di aggiramento e presentando sfide più complesse.
Ma la svolta più importante dopo la semplificazione nell’interfaccia utente è soprattutto l’accessibilità. Dove l’originale non offriva particolari tutorial e configurazioni per modificare la difficoltà, come quasi tutti i giochi dell’epoca, partendo dallo storico competitor del gioco, un certo Doom, il remake introduce una serie di opzioni di accessibilità. Potremo modificare la difficoltà del combattimento, delle missioni, del cyberspazio e dei puzzle, rendendo il gioco meno frustrante. Questo lo si nota ancor più che nel combattimento, durante le sequenze di puzzle e hacking che offrono ora tutorial integrati e opzioni di difficoltà regolabili che ci permettono di scegliere quanto impegnative devono essere le sfide.
Il Comparto Grafico di System Shock: Un Connubio Perfetto tra Retro e Moderno
Ovviamente, il comparto grafico del remake di System Shock, con i suoi 30 anni in più di innovazioni scientifiche, rappresenta uno dei punti di forza più evidenti del gioco, riuscendo a coniugare l’estetica retrò con le tecnologie grafiche moderne in modo impeccabile. Nightdive Studios ha lavorato meticolosamente per ricreare l’atmosfera originale della Citadel Station, arricchendola con dettagli visivi che rendono l’esperienza di gioco estremamente immersiva.
Ha mantenuto fedelmente il design iconico del gioco originale, migliorando significativamente la risoluzione delle texture e la qualità dei modelli. Le superfici dei corridoi, le pareti metalliche e gli arredi futuristici sono stati aggiornati con texture ad alta definizione, aggiungendo una profondità e una nitidezza che l’originale non poteva offrire.
Inoltre, si nota chiaramente l’uso avanzato dell’illuminazione dinamica. Le luci e le ombre sono state implementate in modo tale da creare un ambiente più realistico e suggestivo. Il remake abbonda inoltre di effetti visivi moderni che arricchiscono l’esperienza di gioco. Riflessi realistici, nebbie volumetriche, particelle fluttuanti e effetti di distorsione contribuiscono a rendere ogni area della Citadel Station vibrante e viva. Questi dettagli non sono solo estetici, ma anche funzionali, aiutando a immergerci ulteriormente nel mondo di System Shock.
Le animazioni dei personaggi e dei nemici d’altro canto sono state completamente ridisegnate, rendendole più fluide e naturali. I cyborg e i robot presenti sulla stazione spaziale ora si muovono con un realismo inquietante, e le loro reazioni agli attacchi sono state migliorate. Infine, System Shock supporta pienamente le risoluzioni moderne, incluse quelle 4K, offrendo una chiarezza visiva che rende giustizia all’ambizioso design.
Perfetto ma non adatto a tutti
Il nuovo System Shock è un capolavoro. Partendo dalle solide basi dell’originale, migliora eccellentemente ogni aspetto senza perdere di vista la fedeltà al classico, e questo, paradossalmente, è anche il più grande problema del gioco. Sono passati 30 anni dall’uscita dell’opera del 1994 e, nel frattempo, il mondo è cambiato radicalmente. I gusti dei videogiocatori si sono sempre più orientati verso il medium videoludico, e purtroppo, o forse fortunatamente, System Shock, riprendendo le idee di trent’anni fa, non rappresenta la “solita esperienza sparatutto sci-fi” dei giorni nostri. Questo quindi non è un difetto reale, anzi, è sicuramente un pregio, che però, temo, porterà il “videogiocatore di oggi” a non apprezzare adeguatamente questo titolo. Vi assicuro, è una vera perla in un mondo di sabbia.
VOTO 8.5/10
Pro
- Fedeltà all’originale
- Grafica migliorata
- Interfaccia utente rivisitata
- Gameplay modernizzato
Contro
- Fedeltà all’originale
- Difficoltà iniziale
- Interfaccia e controlli ancora complessi