Ogni giorno ci troviamo di fronte a situazioni che richiedono l’uso della nostra lingua, siano esse conversazioni con altre persone o la lettura di messaggi, articoli e altro. È una cosa così naturale che spesso diamo per scontata l’importanza di conoscere e capire una lingua, qualunque essa sia. Ma cosa succederebbe se improvvisamente non fossimo più in grado di comprendere il linguaggio, sia scritto che parlato, del mondo che ci circonda?
A rispondere a questa domanda ci pensa Chants of Sennaar, un gioco che fin da subito ci trasporta in un mondo a noi estraneo. Qui dovremo dedurre autonomamente le diverse lingue dei suoi popoli, nel tentativo di capire i suoi abitanti e la loro storia, che inevitabilmente diventerà anche la nostra.
Storia
All’inizio del gioco ci risveglieremo da un sarcofago situato alla base di una torre, senza sapere né chi siamo né dove ci troviamo. Un inizio che, a prima vista, sembra estremamente banale e già visto. Tuttavia, basteranno pochi passi per trovare una scritta con cui interagire, che ci farà capire subito che tra le cose che non conosciamo c’è anche la lingua locale.
Da qui in poi, il nostro compito sarà scalare la torre fino alla sua sommità, interagendo il più possibile con i suoi abitanti e i diversi popoli. Ce ne sono ben cinque, ciascuno con una lingua e una scrittura diverse che dovremo tradurre e interpretare. Questi incontri ci sveleranno gradualmente di più sulla storia del mondo di gioco.
A essere onesti, il lato narrativo del gioco non è particolarmente incisivo e si limita per lo più a pillole di lore che ci aiutano a intuire, almeno in linea di massima, ciò che sta succedendo. Tutto verrà spiegato negli atti finali del gioco.
Particolarmente interessante è proprio il finale, che si divide in due possibili vie: quella standard, piuttosto insoddisfacente, e quella “perfetta”, altamente consigliata sia a livello di gameplay che per la trama aggiuntiva. Questa mostra in maniera esplicita l’importanza della comunicazione e del rapporto con il diverso.
Insomma, non ci troviamo di fronte alla trama migliore di sempre, ma stiamo comunque parlando di una storia funzionale all’esperienza offerta, capace anche di sorprendere durante il finale, a condizione di scegliere il finale migliore.
Gameplay
L’aspetto in cui Chants of Sennaar spicca maggiormente è il gameplay, basato su una meccanica tanto semplice quanto geniale: dedurre e tradurre le lingue che incontreremo lungo il nostro cammino.
A livello di gameplay, tutto ruota attorno a un taccuino in cui il nostro personaggio annota tutti i glifi che trova, ovvero tutte le parole sparse nel mondo di gioco o sentite durante le conversazioni con i vari NPC. Il nostro compito sarà ipotizzare il significato di ogni glifo fino a quando non riusciremo a confermare le nostre ipotesi tramite eventi specifici che attivano pagine speciali del taccuino. Qui ci troveremo davanti a disegni che rappresentano luoghi o azioni, ai quali dovremo associare il glifo corrispondente. Se le associazioni sono corrette, le nostre ipotesi verranno confermate e avremo tradotto con successo i glifi.
Questo sistema, che potrebbe sembrare macchinoso, è in realtà talmente ben integrato da risultare immediato e stimolante fin da subito. In breve tempo ci si ritrova a prendere gusto nel tradurre nuovi glifi.
I metodi per realizzare le nostre ipotesi sono vari e includono cartelli che indicano luoghi visitati, frasi ricorrenti (ad esempio, se molti NPC usano lo stesso glifo all’inizio dei loro dialoghi, è probabile che significhi “ciao”), o deduzioni basate sull’ambiente (come una leva che apre un cancello con i glifi “aprire” e “chiudere” accanto).
Il tutto è arricchito da enigmi ambientali ben congegnati e da sporadiche fasi stealth, che però non brillano quanto il resto del gameplay.
Va infine premiata la grande cura nella creazione delle cinque lingue presenti nel gioco. Queste differiscono non solo per i glifi utilizzati, ma anche per le loro regole grammaticali, che dobbiamo comprendere. Potremmo trovarci a dover affrontare una lingua in cui l’ordine delle parole è invertito o una in cui l’uso ripetuto dello stesso glifo indica il plurale.
Tutto ciò, oltre a rendere il mondo di gioco più credibile, rende il gameplay ancora più stimolante, soprattutto quando dobbiamo confrontare due lingue differenti per tradurre la stessa frase.
Comparto grafico e difetti
Graficamente, Chants of Sennaar è un piacere per gli occhi grazie a uno stile unico che si adatta perfettamente all’atmosfera di mistero che pervade il titolo. Tuttavia, non è esente da difetti. Data la sua natura, potrebbe capitare di imbattersi in parti frustranti in cui non saprete come procedere, spezzando inevitabilmente il ritmo dell’avventura.
Questa situazione è aggravata dall’assenza di una mappa, una mancanza che si sente soprattutto verso il finale, caratterizzato da un intenso backtracking. Inoltre, alcuni trigger per le pagine di traduzione sono fin troppo specifici, il che può risultare frustrante.
Nonostante questi difetti minori, che non offuscano l’ottimo lavoro svolto, possono avere un impatto negativo sull’esperienza complessiva, soprattutto in alcune situazioni specifiche.
Conclusione
Concludendo, Chants of Sennaar è un’esperienza fantastica e fortemente consigliata. Pur non essendo un gioco per tutti, chi saprà superare una comprensibile iniziale scetticismo si troverà di fronte a un’avventura unica, capace di sorprendere e stupire.
Chants of Sennaar è disponibile su PlayStation 5, PlayStation 4, Xbox One, Xbox Series X/S, Microsoft Windows, oltre che su Game Pass e GeForce Now.
VOTO 9/10
Pro
- Idea innovativa perfettamente realizzata
- Cura dei dettagli
- Enigmi ambientali stimolanti e ben realizzati
- Finale interessante
Contro
- Fin troppo criptico in alcune situazioni
- Fasi stealth non particolarmente brillanti