Negli ultimi anni, il mondo del gaming ci ha abituato a una crescente serie di riedizioni di giochi del passato. Dai grandi classici ai titoli di nicchia, molti giochi hanno avuto la possibilità di rivivere una seconda giovinezza. Tra questi, ora si aggiunge anche Tomba! (conosciuto in Europa come Tombi!), il celebre platform del 1997 uscito in Giappone e nel 1998 nel resto del mondo. Questo titolo ha conquistato il cuore di molti giocatori all’epoca e ora si attendeva con entusiasmo il suo ritorno.
Tuttavia, non tutte le riedizioni riescono a soddisfare le aspettative. Tra porting, remastered e remake, è sempre più comune imbattersi in versioni che si limitano a riproporre le glorie passate senza aggiungere miglioramenti significativi. Purtroppo, Tomba! ricade in questa categoria. Ma procediamo con ordine.
Un gioco unico…
Una volta avviato Tomba!, è subito evidente la sua natura unica. Questo gioco si distacca nettamente dai tradizionali platform, offrendo una combinazione di meccaniche e idee insolite che lo hanno reso memorabile per chi lo ha giocato all’epoca.
All’inizio, il gioco presenta un tutorial che illustra tutti i comandi e le interazioni disponibili, tra cui una meccanica distintiva: la possibilità di esplorare lo sfondo, che aggiunge una profondità extra agli scenari.
La trama viene introdotta rapidamente: si tratta di una missione per recuperare un braccialetto rubato, donato al protagonista dal nonno, che evolve in una classica avventura finalizzata a sconfiggere il malvagio di turno, rappresentato da un gruppo di maiali malefici. Anche se la trama di base è abbastanza semplice, il suo sviluppo è piuttosto singolare. La narrazione si dipana attraverso eventi principali e secondari che sembrano più missioni da gioco di ruolo che da platform.
Le missioni sono varie e vanno dalla raccolta di oggetti a interazioni ambientali specifiche, spesso comportando l’esplorazione di scenari che, per struttura e complessità, somigliano più a dungeon che a normali livelli di un platform. In effetti, più che di livelli, è corretto parlare di aree interconnesse che, insieme, delineano un mondo ben congegnato.
Un aspetto particolarmente interessante è il salto, una meccanica base dei platform che in Tomba! assume caratteristiche innovative. Ogni salto non si limita a far muovere il personaggio verso l’alto, ma permette anche di aggrapparsi a piattaforme, pareti, nemici o altri elementi interagibili del mondo di gioco. Questa variazione, pur sembrando marginale, è centrale nel gameplay. Molte delle interazioni si basano su questa meccanica e rappresenta il metodo principale per affrontare i nemici, anche se non è l’unico.
A completare l’esperienza ci sono diverse armi equipaggiabili che il giocatore può utilizzare sia per combattere che per interagire con oggetti specifici. Inoltre, nel corso del gioco è possibile ottenere vari oggetti utilizzabili in momenti particolari tramite un inventario richiamabile in qualsiasi momento.
…che avrebbe meritato un trattamento migliore
Se siete arrivati fino a qui, avrete capito quanto Tomba! sia un gioco davvero unico, soprattutto per il periodo in cui è uscito. Tuttavia, è passato più di vent’anni dalla sua uscita, e il gioco porta con sé il peso del tempo. Purtroppo, avrebbe avuto bisogno di un significativo aggiornamento, che però non è arrivato.
La versione della special edition è in realtà una semplice emulazione dell’originale del 1997. Le aggiunte sono minime e non riescono a superare i difetti di un titolo che, inevitabilmente, non riesce a tenere il passo con gli standard moderni.
Le novità principali nel gameplay includono la possibilità di salvare in qualsiasi momento e una funzione di riavvolgimento che consente di riprovare una sezione senza dover ricominciare dall’inizio. Entrambe queste aggiunte sono apprezzabili e migliorano l’esperienza di gioco, ma non sono sufficienti a compensare le numerose criticità che vedremo tra poco.
Tra le altre novità ci sono l’aspect ratio a 16:9 (realizzato non al meglio, tanto che nella nostra partita abbiamo preferito il classico 4:3), una colonna sonora rifatta con una sezione dedicata all’ascolto di tutti i brani, e un museo accessibile dal menù principale con materiale promozionale, bozzetti preparatori e interviste.
Tuttavia, il gioco soffre di numerosi difetti. La struttura del titolo appare datata, e sebbene Tomba! mantenga una certa unicità, la sua struttura può risultare frustrante. Le indicazioni spesso sono vaghe e il gioco richiede un massiccio backtracking per completare le missioni. Inoltre, i comandi non hanno la fluidità e la precisione dei moderni standard, e potreste avvertire una certa pesantezza nei salti o notare che i comandi non rispondono come ci si aspetterebbe.
Anche se questi dettagli diventano più gestibili con l’abitudine, all’inizio potrebbero risultare molto estraniante. Un po’ di ritocco avrebbe potuto rendere l’esperienza più piacevole, soprattutto per chi non ha vissuto il gioco all’epoca. La mancanza di aiuti moderni e la difficoltà nel comprendere le indicazioni possono rendere l’esperienza frustrante.
Un altro problema è la localizzazione italiana, che spesso risulta imprecisa. Ad esempio, ad ogni missione completata appare la scritta “cancellato” al posto di “clear”. Inoltre, durante il gioco abbiamo riscontrato vari bug e problemi tecnici: distorsioni nella colonna sonora, compenetrazioni con le pareti, bug che impedivano l’uso delle armi, problemi con i sottotitoli e l’aspect ratio (che tornava ai 4:3 ad ogni avvio), e su PS5 il gioco è impossibile da platinare a causa di un trofeo che non si sblocca.
Infine, i tempi di caricamento sono spesso lenti e, dato il loro frequente utilizzo, possono spezzare il ritmo del gioco con lunghe schermate nere, aumentando il senso di frustrazione. Il comparto grafico, pur non essendo stato aggiornato, è il problema minore: sebbene non sia al passo con i tempi, risulta accettabile, specialmente nelle aree aperte, mentre in città e villaggi il risultato è più incerto.
Conclusioni
In conclusione, Tomba! Special Edition si presenta come un gioco con due anime distinte. Da un lato, conserva tutto ciò che di buono c’era nell’originale, mantenendo intatti gli elementi che lo hanno reso speciale all’epoca. Dall’altro lato, però, questa fedeltà al passato mette in luce i limiti di un titolo che, sebbene eccellente al tempo della sua uscita, oggi risente fortemente del peso degli anni. Il risultato è un’esperienza che può risultare frustrante e poco appagante, soprattutto per i neofiti del retrogaming.
Questa edizione sembra più una mossa nostalgica che una vera rielaborazione, caratterizzata da uno sforzo minimo e apparentemente mirata a attrarre i fan più accaniti della serie. In effetti, è difficile capire a chi possa essere veramente consigliata.
Per chi non ha mai provato Tomba!, questa potrebbe essere un’opportunità da considerare, anche se il rischio di restare delusi è abbastanza elevato. Per i fan storici, potrebbe essere più saggio tornare all’originale, poiché le aggiunte della Special Edition, sebbene utili, non giustificano l’acquisto di questa versione.
Rimane un certo dispiacere per un lavoro che, sebbene rispettoso del gioco originale e delle sue caratteristiche uniche, avrebbe potuto meritare un trattamento più curato e innovativo.
Tomba! Special edition è disponibile su PlayStation 5, PlayStation 4, Nintendo Switch e PC tramite Steam.
VOTO 6/10
Pro
- Tomba con tutti i suoi punti di forza…
- Le aggiunte extra sono buone…
Contro
- …ma anche tutte le sue debolezze
- …ma non abbastanza da giustificare l’acquisto
- Troppi bug
- Caricamenti troppo lunghi che spezzano il ritmo di gioco
- Non adatto a chi è abituato agli standard moderni