In un mondo invaso dagli zombi, dove la sopravvivenza non è altro che una sfida quotidiana, mi ritrovo ancora una volta a vestire i panni dell’eroe improbabile, armato solo di astuzia e della capacità di trasformare qualsiasi oggetto in un’arma letale. Dead Rising Deluxe Remaster mi riporta a Willamette, quel centro commerciale che, per noi appassionati, è molto più di un semplice “mall”. È un campo di battaglia in cui il caos regna sovrano, e dove puoi affrontare orde di non morti impugnando… una panchina, una mazza da baseball o persino una testa di alce impagliata.
Ricordo ancora la prima volta che ho giocato all’originale nel 2006. L’idea di poter usare qualsiasi cosa per sopravvivere in una situazione così disperata era pura genialità. Ecco, nel remaster, quella stessa sensazione di pura creatività è intatta, e ti garantisco che pochi giochi ti fanno sentire così soddisfatto mentre stendi una dozzina di zombi con una chitarra elettrica.
Capcom ha fatto un ottimo lavoro nel riportare in vita (perdonatemi il gioco di parole) questo capolavoro di azione e strategia. Frank West, il nostro fidato fotografo di cronaca, non è esattamente l’eroe classico a cui siamo abituati. È solo un tizio normale che cerca di sopravvivere e documentare l’inimmaginabile, e forse è proprio questo che lo rende così affascinante. In mezzo a tutto questo pandemonio, c’è sempre quel sottile umorismo che ti fa sorridere anche quando sei circondato da non morti affamati.
E devo dirlo, una delle cose che più mi ha colpito nel deluxe remaster è come la grafica abbia davvero portato Willamette a un nuovo livello. Il centro commerciale è ancora un disastro pieno di zombi, ma con una risoluzione migliorata e texture rinnovate, quasi sembra un invito a esplorare ogni angolo, magari mentre decidi se vale la pena salvare quel tizio nascosto nei bagni o lasciarlo alla sua sorte (ci siamo passati tutti, no?).
Sempre più Deluxe, Sempre più Remaster
La storia di Dead Rising inizia nel 2006, quando Capcom, già nota per serie iconiche come Resident Evil, decise di prendere una strada diversa nell’universo zombi. Mentre Resident Evil puntava sul survival horror classico, con atmosfere cupe e una narrativa più drammatica, Dead Rising si distinse subito per il suo approccio decisamente più folle e sopra le righe. Il team di sviluppo, guidato da Keiji Inafune, voleva creare un’esperienza che fosse allo stesso tempo un’ode ai film di zombi (con chiari richiami a Dawn of the Dead), ma anche qualcosa di completamente diverso, che permettesse al giocatore di scatenare la propria creatività nelle situazioni più assurde.
Così arrivarano diversi aspetti di per sè rivoluzionari come il concetto del tempo limitato. La storia si svolgeva in sole 72 ore di tempo di gioco, dando ai giocatori la sensazione costante di urgenza. Dovevi prendere decisioni su chi salvare, quali missioni affrontare e, allo stesso tempo, cercare di non morire. La possibilità di usare qualsiasi cosa come arma, dai manichini ai tosaerba, era un elemento chiave e inaspettato che conferiva al gioco un’ironia macabra.
Nel corso degli anni, il successo del gioco ha dato vita a diversi sequel e spin-off. La serie è cresciuta fino a includere Dead Rising 2 e Dead Rising 3, ognuno con nuove ambientazioni, protagonisti e migliorie tecniche. Tuttavia, è sempre rimasto qualcosa di speciale nel primo capitolo: la sua ambientazione chiusa nel centro commerciale, il personaggio di Frank West e quel senso di follia caotica hanno lasciato un segno indelebile.
E così, nel 2016, Capcom ha deciso di riportare in vita questo classico con Dead Rising Remaster per celebrare il decimo anniversario del gioco. Questa versione rimasterizzata ha aggiornato la grafica, ha migliorato i frame rate e ha perfezionato alcuni aspetti tecnici, ma senza mai perdere la magia dell’originale. Con il Deluxe Remaster, si è andati oltre, aggiungendo nuovi contenuti scaricabili, miglioramenti nella qualità visiva e un’attenzione ai dettagli che rende Willamette ancora più vivida e pericolosa.
Dead Rising: Un’apocalisse nel centro commerciale
Per chi non ha mai vissuto questa esperienza, ecco la storia di Dead Rising. Il gioco segue le avventure di Frank West, fotografo freelance che, dopo aver ricevuto una soffiata su un misterioso avvenimento in una piccola città del Colorado, decide di lanciarsi nell’azione. La sua curiosità lo porta a Willamette, dove scopre che la città è stata invasa da una devastante epidemia di zombi. Il suo obiettivo? Documentare ciò che sta accadendo e scoprire la verità.
Frank si rifugia in un enorme centro commerciale, luogo apparentemente dovrebbe essere sicuro. Tuttavia, non ci mette molto a rendersi conto che la situazione è fuori controllo: tra orde di zombi e sopravvissuti impazziti, il centro commerciale diventa una trappola mortale. Armato della sua fotocamera e di qualunque oggetto riesca a trovare, Frank inizia una corsa contro il tempo per scoprire la fonte dell’epidemia e trovare una via d’uscita prima che l’esercito arrivi per ripulire tutto.
La storia si sviluppa tra colpi di scena, scontri con boss eccentrici chiamati psicopatici e un fitto mistero che ruota intorno all’epidemia. Il tutto è condito da uno stile narrativo che alterna momenti di tensione a un’ironia dissacrante. Frank West non è solo un testimone dell’apocalisse, ma anche un antieroe cinico che, nonostante le circostanze, mantiene un senso dell’umorismo a dir poco tagliente.
Nel remaster, la trama rimane invariata ma è arricchita da dettagli grafici e miglioramenti visivi che rendono l’esperienza più immersiva. E per chi ha già giocato all’originale, è l’occasione perfetta per riscoprire quei momenti indimenticabili: dai dialoghi surreali con i sopravvissuti alla scoperta dei segreti nascosti nei corridoi deserti del centro commerciale.
Remaster vs Deluxe
Una delle prime domande che mi sono fatto quando ho avviato Dead Rising Deluxe Remaster è stata: ci saranno nuove aggiunte alla trama? Mi sono preparato mentalmente a scoprire qualche segreto nascosto o magari una nuova storyline secondaria che avrebbe aggiunto un tocco inedito a un gioco che già conosco a memoria. Ma, con un misto di sollievo e nostalgia, ho capito subito che la storia originale è rimasta intatta.
Le vere novità qui stanno nel comparto tecnico: grafica aggiornata, texture più definite e un frame rate che finalmente riesce a stare al passo con la frenesia di un centro commerciale invaso da non morti. Certo, ci sono alcuni DLC extra per chi ama vestire Frank in modi assurdi, e le opzioni di personalizzazione sono sempre un tocco di divertimento in più, ma la storia rimane fedele, senza sorprese, ma anche senza delusioni. A volte, tornare in un luogo familiare è tutto ciò che serve per far riaffiorare quei momenti di pura adrenalina che solo Dead Rising sa regalare.
Universo di Non Morti Graficamente Vivo
Quando si parla di Dead Rising Deluxe Remaster, è impossibile non notare subito l’impatto visivo. Una delle prime cose che salta all’occhio è quanto il mondo di Willamette sembri più vivo… o meglio, più morto, ma in alta definizione! Se nel 2006 eravamo abituati a texture che facevano il loro dovere, oggi, nel remaster, tutto ha un nuovo livello di dettaglio che rende l’orrore dell’apocalisse zombie ancora più tangibile. Ogni zombi, ogni macchia di sangue e ogni angolo del centro commerciale sembra curato al punto da farci sentire come se fossimo lì, con Frank, a vivere il caos.
L’upgrade grafico è evidente soprattutto nei modelli dei personaggi e nelle animazioni: Frank West non è mai stato così espressivo, e anche i movimenti degli zombie sono più fluidi, cosa che dà al gioco un senso di immediatezza maggiore. Gli effetti di luce sono migliorati, e le ombre fanno la loro parte nel creare quell’atmosfera claustrofobica che ricordo di aver adorato nella versione originale. Willamette di giorno appare quasi tranquillo, ma è quando cala la notte che la tensione aumenta, grazie a un uso delle luci molto più raffinato rispetto al passato.
Anche i frame rate sono stati migliorati, finalmente! Se ti ricordi le vecchie versioni su console, sai che l’azione rallentava nei momenti più concitati, con decine di zombie sullo schermo. Ora, il gioco regge alla perfezione anche quando il caos regna sovrano, permettendo un’esperienza fluida senza quei cali di performance che rovinavano l’immersione. Insomma, la Deluxe Remaster non cambia il gioco da cima a fondo, ma gli dà un vestito nuovo che lo rende perfetto per gli standard odierni, senza perdere un briciolo del suo fascino originale.
VOTO 8/10
Pro
- Ancora più belllo e performante
- Fedele all’originale
- Tanti bellissimi costumi per Frank
Contro
- Mancanza di novità significative