Se sei cresciuto come me, sai cosa significa tornare da scuola, buttare lo zaino sul divano e sintonizzarsi su Italia 1 per non perdere neanche un secondo di Dragon Ball. È così che ho visto per la prima volta Goku trasformarsi in Super Saiyan in quel leggendario scontro contro Freezer, per poi rivedere quella scena negli anni a seguire a suon di Numb – e ancora oggi mi vengono i brividi al pensiero.
Poi è arrivato GT, con tutte le sue stranezze, e infine Dragon Ball Super, che ha risvegliato quelle emozioni pazze, un po’ nostalgiche e un po’ “It’s over 9000”, che provavo da bambino. E proprio come ogni fan che si rispetti, negli anni ho consumato i Budokai Tenkaichi per PlayStation 2. Quindi, quando ho messo le mani su Dragon Ball: Sparking! Zero, l’evocativo seguito che si è fatto attendere per ben 17 anni, sapevo di dover fare un viaggio nei ricordi, ma anche di trovarmi di fronte a qualcosa di nuovo e potente.
Per questa recensione abbiamo avuto il piacere di giocare a Dragon Ball: Sparking! Zero su Xbox Series X grazie a una copia offerta gentilmente dall’editore.
Evoluzione naturale
Il primo impatto con Sparking! Zero è stato impressionante. Avviare il gioco e trovarsi davanti una grafica incredibilmente pulita grazie all’Unreal Engine 5 e a un lavoro di rifinitura pazzesco è stato quasi surreale. Certo, la nuova perla di Spike Chunsoft e Bandai Namco Entertainment non punta a sfruttare tutte le potenzialità del motore grafico – non vedrai riflessi mozzafiato o effetti di luce assurdi come in altri titoli di nuova generazione – ma resta fedele allo stile visivo dell’anime e questo, in un certo senso, è un punto a favore. L’attenzione ai dettagli è però spettacolare: i vestiti dei personaggi che si strappano durante le battaglie non è solo un tocco estetico, ma aggiunge un livello di immersione che non avevo mai visto in un gioco di Dragon Ball.
Il gameplay di Dragon Ball: Sparking! Zero è semplicemente sbalorditivo. I combattimenti scorrono con una fluidità sorprendente, i comandi rispondono con una precisione impeccabile, e ogni pressione di tasto trasmette un feedback che ti fa sentire il peso di ogni colpo e di ogni trasformazione. Volare per le ampie mappe, teletrasportarsi, caricare il Ki, scatenare attacchi devastanti e trasformarsi senza mai perdere il ritmo: è come partecipare a una coreografia frenetica di pura potenza. Quando Goku Ultra Istinto si scontra con Jiren Massima Potenza in modalità Sparking, si raggiungono livelli di epicità che fanno venire i brividi.
Ovviamente, ci sono momenti in cui il bilanciamento fa storcere il naso: da un lato hai personaggi che sembrano essere stati imbottiti con un mix di Steroidi e fagioli di Balzar, mentre dall’altro c’è Mr. Satan, il cui attacco speciale è praticamente una carezza – non fa danno neanche a un coniglietto! Ma fa tutto parte del divertimento di un gioco che vuole riportarci senza compromessi all’essenza dei leggendari Budokai Tenkaichi. Dopotutto, chi non ama un po’ di follia?!
Certo, manca qualche dettaglio nostalgico, come la trasformazione automatica dei Saiyan sotto la Luna piena, un piccolo tocco che avrebbe potuto aggiungere ancora più autenticità. Tuttavia, tutto ciò che conta è rimasto: come il setup dei tasti fedele all’originale, regalando ai fan di vecchia data la stessa sensazione familiare, pur offrendo anche una configurazione più moderna, in linea con gli standard attuali.
Un approccio personale
Quando ho iniziato la modalità storia, lo devo ammettere: ero un po’ deluso. La storia di Goku sembrava ridotta all’osso e le cutscene statiche non riuscivano a immergermi completamente nel mondo come avviene, ad esempio, nei giochi della serie Naruto: Ultimate Ninja Storm, dove le scene animate ti trascinano dentro l’azione. Ma proprio quando stavo perdendo fiducia, ho capito che l’approccio era diverso: il gioco non vuole raccontare semplicemente Dragon Ball Z o Super. Vuole farti vivere in prima persona la storia di alcuni personaggi iconici. La sezione dedicata a Goku non è altro che una raccolta delle sue battaglie personali, ma poi si passa agli altri otto personaggi e lì ho davvero iniziato a comprendere la genialità di questo sistema.
Le what if stories, dove puoi vedere come sarebbero andate le cose se alcuni eventi chiave fossero cambiati, sono un’aggiunta interessante. Tuttavia, ammetto di aver sperato in cambiamenti più radicali, che potessero stravolgere l’intero universo di Dragon Ball. I what if presenti sono divertenti, ma non innescano quella serie di eventi a effetto domino che mi aspettavo. Avrei voluto sentire un brivido di tensione più forte, come se il destino stesso dell’universo dipendesse dalle mie scelte.
Un roster da capogiro
Uno degli elementi più attesi era senza dubbio il roster di personaggi. E qui, devo dire, Sparking! Zero non delude. Con 182 combattenti – ci sono tutti – ogni fan di Dragon Ball potrà trovare il suo preferito, da Vegeta Scimmia a Goku Ultra Istinto. Le trasformazioni sono incredibili e vedere personaggi come Ginew usare la sua abilità di scambio corpi o Mr. Satan lanciare pacchi regalo esplosivi aggiunge quel tocco di nostalgia che tanto mi mancava. Tuttavia, l’interfaccia di selezione dei personaggi non è proprio all’altezza della magnificenza del roster. È brutta e fa sembrare ogni trasformazione identica alla precedente, e questo penalizza un po’ la prima impressione.
Le battaglie personalizzate sono un altro punto di forza. Le sfide preimpostate sono ben fatte e alcune mi hanno anche aiutato a padroneggiare meglio determinate meccaniche che avevo trascurato durante il tutorial iniziale. In particolare, la sfida di velocità tra Vegeta e Beerus mi ha davvero insegnato qualcosa di nuovo, nonostante ritenga che necessiti di qualche aggiustamento nel bilanciamento – alla fine l’ho spuntata per un pelo ma ancora non ho compreso come.
Tornei e battaglie 1v1: divertimento in locale, ma matchmaking da migliorare
Sparking! Zero brilla davvero quando lo giochi con gli amici. Le battaglie in locale sono una festa di esplosioni, urla di battaglia e trasformazioni, proprio come quando eri un bambino e ti immaginavi di essere Goku. Il multiplayer, però, non è perfetto. Ho riscontrato qualche problema di matchmaking su Xbox, soprattutto per quanto riguarda il gioco online competitivo. In locale va tutto liscio, ma il matchmaking online ha bisogno di qualche aggiustamento.
La modalità Torneo è un’altra aggiunta che ho apprezzato molto. Combattere nel Torneo del Potere o nel Cell’s Game suona come il sogno di ogni fan, ma la limitazione a soli otto giocatori rende il tutto un po’ meno configurabile e restrittivo. Detto questo, è comunque soddisfacente poter rivivere queste battaglie iconiche, e la possibilità di sbloccare ricompense extra grazie alle sfide proposte e all’utilizzo delle Sfere del Drago per ottenere nuovi personaggi o risorse, in stile Xenoverse, rende tutto più avvincente.
Un must per i fan di Dragon Ball
Dragon Ball: Sparking! Zero è molto più di un semplice omaggio ai giochi del passato: è un colpo diretto al cuore di chi è cresciuto con Dragon Ball, come me, che ha passato ore incollato alla TV e altrettante a distruggere amici nei Budokai Tenkaichi. Con qualche piccola imperfezione qua e là, l’esperienza generale è devastante – nel senso migliore del termine. Il gameplay scorre come una Kamehameha, fluido e potente, e il roster è così vasto che sembra di avere a disposizione tutto l’universo di Toriyama.
Sparking! Zero è il nuovo punto di riferimento per chi cerca puro spettacolo e adrenalina, un vero tributo alla saga e al suo spirito combattivo. Vuoi rivivere la storia di Goku in ogni dettaglio? Kakarot è lì per te. Preferisci un’esperienza più tecnica e precisa? Vai con FighterZ. Ma se quello che cerchi è un’esplosione di energia, battaglie frenetiche e potenza allo stato puro, Dragon Ball: Sparking! Zero è il gioco che stai cercando.
Per chi, come me, ha sempre sognato di trasformarsi in Super Saiyan, questo è il ritorno definitivo: i Saiyan sono tornati, e la loro forza è più travolgente che mai!
Dragon Ball: Sparking! ZERO è ora disponibile su PlayStation 5, Xbox Series X|S e PC.
VOTO 8.5/10
Pro
- Bello e potente
- Roster infinito
- Storia e modalità
Contro
- Interfaccia di selezione dei personaggi
- Storia ridotta all’osso
- Problemi di matchmaking