In un panorama videoludico sempre più affollato, Unknown 9: Awakening si presenta come un progetto ambizioso sviluppato da Reflector Entertainment e pubblicato da Bandai Namco Entertainment, puntando su un universo narrativo ricco e stratificato che abbraccia diversi media, dai libri ai fumetti fino ai podcast. Ambientato nel 1912, il gioco funge da prequel alla saga dei 9 Ignoti, una leggendaria organizzazione detentrice di segreti arcani. Incaricato di gettare le fondamenta di un mondo denso di misteri, Unknown 9: Awakening offre un’esperienza narrativa affascinante, in cui si intrecciano elementi storici e paranormali in un racconto coerente e ben strutturato. Tuttavia, nonostante le sue promettenti potenzialità, il gioco deve affrontare alcune criticità. Scopriamole insieme.
Per questa recensione abbiamo avuto il piacere di giocare a Unknown 9: Awakening su Xbox Series X grazie a una copia offerta gentilmente dall’editore.
La trama di Unknown 9: Awakening ci porta nei panni di Haroona, una giovane Quaestor capace di esplorare il Rovescio, una dimensione misteriosa che collega passato, presente e futuro. La sua ricerca di vendetta contro Vincent, l’uomo che le ha distrutto la vita, si intreccia con la missione più grande di sventare una catastrofe che minaccia il mondo intero. Questo viaggio non è solo fisico ma anche interiore, con Haroona che affronta i fantasmi del suo passato e mette in discussione le sue motivazioni, spinta dal legame profondo con la sua mentore, Reika.
Il gioco fa un lavoro eccellente nel costruire un universo stratificato. L’introduzione del Rovescio e dell’energia chiamata Am conferisce identità all’universo. Il conflitto tra le due società segrete, la Leap Year Society e gli Ascendenti, fornisce il contesto di un gioco del potere globale, mentre i Cicli della Distruzione aggiungono una dimensione cosmica che sembra avere ripercussioni su tutta la storia dell’umanità. L’universo narrativo di Unknown 9 è denso, ricco di possibilità e con abbastanza carne al fuoco per espandersi in molte direzioni.
La struttura narrativa è ben costruita, con una progressione lenta ma intenzionale, che lascia spazio allo sviluppo dei personaggi chiave e alla ricca introduzione all’universo tematico di Unknown, con tanti elementi lasciati in sospeso. Pur non offrendo clamorosi colpi di scena o momenti mozzafiato, il titolo riesce a mettere in dubbio le nostre certezze, spingendoci a riflettere sulla natura del potere, della vendetta e del sacrificio.
Haroona è una protagonista intrigante, con un arco narrativo coerente. La sua evoluzione, da giovane ribelle assetata di vendetta a figura che inizia a capire la portata delle sue azioni, è gestita con attenzione. Il rapporto tra lei e Reika è un altro aspetto ben sviluppato: la relazione mentore-allieva è il cuore emotivo del gioco, e si avverte una profondità reale nei loro scambi.
Tuttavia, il cast secondario, purtroppo, non gode dello stesso livello di approfondimento. Personaggi come Luther hanno potenziale, ma rimangono in secondo piano, più raccontati che realmente vissuti durante il gioco. La stessa sorte è destinata a Vincent, l’antagonista che, nonostante la sua importanza nel percorso di crescita di Haroona, non viene esplorato così a fondo.
Il gameplay di Unknown 9: Awakening oscilla tra alti e bassi, presentando idee interessanti ma con un’esecuzione che potrebbe essere più incisiva. Partiamo dall’esplorazione: nonostante il map design risulti ricco di dettagli visivi e atmosfere suggestive, l’esperienza esplorativa rimane eccessivamente lineare. Anche in ambientazioni che promettono ampi spazi e libertà d’azione, il gioco ci spinge su percorsi rigidamente prestabiliti, limitando quel senso di avventura e scoperta che ci si aspetterebbe.
Questo limite è ancora più evidente nelle sezioni ambientate interamente nel Rovescio, la dimensione parallela che Haroona può esplorare grazie ai suoi poteri. Qui il gameplay cambia radicalmente, trasformando il gioco quasi in un’esperienza visiva e sensoriale che richiama titoli come Hellblade 2. In queste fasi, la narrazione prende il controllo, immergendo il giocatore in un mondo di immagini oniriche e distorte, dove realtà, passato e presente si fondono. Sono momenti che aggiungono una forte identità visiva e un tocco di unicità all’esperienza complessiva, ma, in termini di interattività, tendono a offrire una sfida limitata.
Il controllo di Haroona ricorda quello di Lara Croft in Tomb Raider, ma senza il supporto delle armi da fuoco. Le azioni esplorative, come i salti tra piattaforme, sono in gran parte scriptate. Le interazioni ambientali risultano funzionali ma un po’ legnose, con movimenti che non sempre scorrono in modo fluido come ci si aspetterebbe. Inoltre, la presenza di alleati durante il viaggio, pur arricchendo il contesto narrativo, introduce fastidiosi bug che spezzano il ritmo dell’azione e causano comportamenti poco realistici.
Sul fronte del combattimento, Unknown 9: Awakening presenta meccaniche inizialmente piuttosto standard, ma che guadagnano spessore con il progredire della storia. Con l’avanzamento, Haroona sblocca una serie di abilità uniche che aggiungono un notevole livello di varietà agli scontri. Una delle meccaniche più originali è la capacità di prendere il controllo degli avversari, trasformando i combattimenti in esperienze più strategiche e permettendo di orchestrare il sabotaggio delle formazioni nemiche o concatenare serie di eliminazioni. Grazie all’albero delle abilità, è possibile specializzare Haroona in modo mirato, rendendo gli scontri via via più interessanti e variegati.
Il gioco offre anche la possibilità di adottare un approccio stealth, che, pur senza particolari innovazioni, si integra efficacemente nelle dinamiche complessive. Nascondersi, aggirare i nemici e sfruttare i poteri di Haroona per eliminazioni furtive o per dare il via a combattimenti memorabili corpo a corpo restituisce una sensazione di libertà che a volte si perde nella linearità narrativa. L’accesso a un’ampia gamma di abilità speciali rende le opzioni di gameplay decisamente variegate, aggiungendo una piacevole profondità agli scontri. Tuttavia, l’esperienza stealth e i combattimenti sono spesso limitati da un’intelligenza artificiale datata e poco reattiva, che riduce il livello di sfida e l’immersività.
Per quanto riguarda i puzzle, la maggior parte di essi si svolge nel Rovescio, e purtroppo, rappresentano forse l’aspetto più debole del gameplay. Gli enigmi sono generalmente troppo facili, a tal punto che raramente rappresentano una vera sfida.
Uno degli aspetti più riusciti di Unknown 9: Awakening è senza dubbio la cura dei dettagli nelle ambientazioni, dove ogni scenario è studiato per trasmettere un’atmosfera mistica e, a tratti, inquietante. Dagli antichi templi nascosti alla fitta vegetazione delle foreste, ogni ambiente è costruito per immergere il giocatore in un mondo ricco di mistero, sospeso tra passato e presente.
Le sezioni nel Rovescio, la dimensione parallela che Haroona può esplorare, rappresentano il vero punto forte dell’esperienza visiva. Qui i colori e le distorsioni visive sono al servizio della narrazione, rendendo tangibile l’instabilità e l’alterità di questo mondo: un tripudio di contrasti cromatici che dà vita a un’esperienza quasi onirica, in cui il giocatore esplora paesaggi che sfidano le leggi della fisica e della logica. Sebbene questi momenti ricordino l’estetica di Hellblade 2, con scenari in cui il confine tra reale e irreale si dissolve, i limiti tecnici del comparto grafico, come alcune texture datate o effetti visivi meno rifiniti, impediscono al gioco di raggiungere l’eccellenza.
Unknown 9: Awakening ha sicuramente cuore e ambizione, e si distingue per l’atmosfera suggestiva e il mistero che avvolge ogni momento di gioco, con una narrazione ben costruita che immerge nel vasto universo tematico dei 9 Ignoti. Tuttavia, il peso di alcune scelte tecniche datate e di un gameplay non sempre all’altezza delle sue premesse limita l’opera. Per quanto l’esperienza offra momenti di forte identità visiva e profondità narrativa, alcuni bug e un’esplorazione eccessivamente lineare tolgono al gioco un po’ di smalto, relegandolo per ora ai margini dei titoli di punta. Resta da vedere se riuscirà a ritagliarsi uno spazio duraturo nel panorama videoludico o se, come una cometa, brillerà solo inizialmente per poi svanire senza lasciare traccia.
VOTO 7/10
Pro
- Universo tematico ricco
- Narrativa coerente
- Meccaniche di combattimento originali
Contro
- Assenza di sfida
- Personaggi secondari poco contestualizzati
- Lineare
- Qualche bug