Nell’oscurità di una città corrotta e intrisa di segreti, Unholy ci trascina al centro di un culto religioso dove la fede si mescola con l’incubo. Ma è sufficiente l’atmosfera inquietante a sorreggere un’esperienza di gioco intrisa di difetti?
Una Fuga Disperata
Unholy ci mette nei panni di Dorothea, una giovane madre intrappolata all’interno di una setta conosciuta come la Sorgente dell’Eternità. Dopo anni di sottomissione e silenzio, Dorothea scopre che suo figlio è stato scelto come sacrificio dal gran sacerdote del culto. Inizia così una disperata fuga alla ricerca di salvezza, guidata dalle visioni di un’anziana misteriosa che le rivela l’esistenza della Città Eterna, un luogo ultraterreno dove l’anima del figlio è imprigionata.
La trama è uno dei punti di forza di Unholy, arricchita da una narrazione stratificata che esplora i temi della fede e della redenzione, pur evitando moralismi e stereotipi. La storia si dipana come un incubo intricato, e il giocatore è costantemente sospinto dalla volontà di svelare i segreti della setta e della Città Eterna. Tuttavia, questo fascino è spesso oscurato da scelte di gameplay che penalizzano l’esperienza complessiva.
Ombre di Opportunità e Limiti
La prima parte di Unholy suggerisce meccaniche da punta-e-clicca, lasciando al giocatore il tempo di esplorare ambienti e scoprire indizi. È un inizio che alimenta curiosità e tensione, ma presto viene messo da parte per dare spazio a sezioni d’azione e furtività che risultano meno curate. Il movimento di Dorothea è spesso goffo e poco reattivo, compromettendo la fluidità necessaria nei momenti di fuga o nascondiglio. A peggiorare le cose, il sistema di morte istantanea rende la progressione frustrante, costringendo a ripetere intere sezioni da checkpoint.
Gli elementi stealth, fondamentali per superare guardie e creature simili a zombie, offrono un’interessante varietà grazie all’utilizzo di maschere che Dorothea può trovare e potenziare. Ogni maschera fornisce abilità uniche, come la visione notturna o la possibilità di rilevare elementi esplosivi. Tuttavia, questi espedienti non riescono a sopperire alla ripetitività e all’irritazione causata dai fallimenti continui dovuti alla scarsa reattività dei comandi.
Un’Oscura Meraviglia Visiva
Se il gameplay presenta qualche ombra, la direzione artistica di Unholy è una luce fioca che merita di essere lodata. Il mondo che circonda Dorothea è opprimente e straniante, dai freddi appartamenti della città reale ai tortuosi paesaggi della Città Eterna, dove architetture contorte e creature disturbanti si muovono tra le ombre. Le ambientazioni, dense di dettagli, raccontano molto della perversa cultura della setta, e ogni angolo del gioco sembra pulsare di un’energia maligna, evocando un senso di disagio palpabile.
Anche i modelli dei personaggi sono ben realizzati, in particolare quelli dei membri della setta e della saggia anziana, la cui espressività riesce a trasmettere saggezza e follia in egual misura. La colonna sonora e il doppiaggio accompagnano l’atmosfera con discrezione ma efficacia, creando un mix di sonorità cupe e melodie inquietanti che immergono il giocatore nel mondo di Dorothea.
Un Viaggio tra Luci e Ombre
Unholy è un’esperienza ambiziosa che riesce a creare un mondo coinvolgente e intriso di inquietudine, dove storia e atmosfera sono i veri protagonisti. Tuttavia, i difetti tecnici e un gameplay frustrante rendono difficile apprezzare fino in fondo il viaggio di Dorothea. Per chi cerca un horror narrativo con un’ambientazione affascinante, Unholy può offrire una storia avvincente e una direzione artistica sopraffina, ma è un gioco che richiede pazienza per chi è disposto a tollerare i suoi numerosi limiti tecnici.
VOTO 6/10
Pro
- Trama Coinvolgente e Misteriosa
- Atmosfera Inquietante
- Design Visivo e Sonoro Curato
- Uso Interessante delle Maschere per le Abilità
Contro
- Gameplay Frustrante e Ripetitivo
- Controlli Goffi e Poco Reattivi
- Morte Istantanea e Checkpoint Punitivi
- Presenza di Bug e Problemi Tecnici