Ci sono momenti in cui tornare a essere bambini è irresistibile, soprattutto quando si tratta delle Tartarughe Ninja. Nato negli anni ’90, per me quel periodo significa VHS consumati a furia di rivedere i film e un’intera collezione di action figures. Con questo retroterra alle spalle, approcciarmi a Teenage Mutant Ninja Turtles: Mutants Unleashed è stato un vero tuffo nel passato… con un twist moderno che mi ha piacevolmente sorpreso. Tuttavia, non è oro tutto ciò che luccica, e l’esperienza complessiva si rivela un mix di alti e bassi. Scopriamoli insieme!
Per questa recensione abbiamo giocato a Teenage Mutant Ninja Turtles: Mutants Unleashed su Xbox Series X grazie a una copia offerta gentilmente dall’editore.
Un’Avventura che Segue le Tracce di Mutant Mayhem
Mutants Unleashed si collega direttamente al film Mutant Mayhem, l’ultimo uscito nei cinema, portando avanti la storia delle Tartarughe ormai accolte nella società umana. La premessa è intrigante: i nostri eroi sono appena riusciti a inserirsi nel mondo umano, stanno cercando di vivere la vita “normale” di adolescenti quando una nuova ondata di mutanti si abbatte su New York, sconvolgendo la fragile convivenza.
Il gioco utilizza la sua narrativa come punto di forza, con un’ottima caratterizzazione delle Tartarughe e dialoghi che riprendono lo stile irriverente e attuale del film. È facile immergersi subito nell’atmosfera grazie alle cutscene ricche di humor e riferimenti adolescenziali che ti fanno sentire come se stessi vivendo un episodio di una nuova serie animata.
Tuttavia, il ritmo narrativo non è sempre ben gestito: le cutscene diventano alla lunga estenuanti, soprattutto a causa delle lunghe pause tra una linea di dialogo e l’altra. La necessità di completare queste sequenze per sbloccare upgrade può trasformarsi in una missione di pazienza.
Gameplay: Combattimenti Dinamici ma con Qualche Intoppo
Quando si parla di picchiaduro a scorrimento, ci si aspetta botte da orbi e adrenalina a fiumi. Ed è quello che offre Mutants Unleashed: i combattimenti sono pieni di azione, con uno stile che ricorda i gloriosi titoli per PS2 e un pizzico – ma davvero un pizzico eh – di Devil May Cry. Ogni Tartaruga ha una serie di mosse e abilità uniche che si evolvono grazie a un albero delle abilità ben costruito, che permette ai giocatori di personalizzare un po’ l’esperienza. Personalmente, ho trovato in Raffaello il mio preferito, grazie alla sua aggressività e alle combo potenti, ma anche i fan di Donnie, Leo e Mikey troveranno qualcosa da amare nei loro stili.
Nonostante le buone intenzioni, i controlli risultano spesso macchinosi e l’azione diventa facilmente caotica. Gli scontri si ripetono troppo, con poche tipologie di nemici che ritornano livello dopo livello, rendendo il tutto abbastanza prevedibile e, alla lunga, noioso. A questo si aggiungono alcuni glitch che spezzano l’immersione: capita di bloccarsi in un angolo o di vedere nemici che spariscono improvvisamente.
Le Sezioni Sociali: Dove il Gioco Brilla Davvero
La sorpresa più grande è stato scoprire le sezioni sociali in stile Persona, che mi hanno fatto riscoprire il lato più umano delle Tartarughe. Tra una rissa e l’altra, si può trascorrere il giorno o la notte con diversi personaggi, sviluppando legami e completando mini-quest. Questi momenti sono intensi e ben scritti, e approfondiscono i lati più vulnerabili delle Tartarughe: Leo che lavora sulla sua leadership, Raph che affronta la sua rabbia attraverso il nuoto, e Mikey che esplora la sua creatività con una vena comica.
Per chi è cresciuto guardando TMNT ma ora cerca qualcosa che dia spessore ai personaggi, queste sezioni sono un sogno che si avvera. Il gioco riesce a bilanciare introspezione e divertimento, e il tutto si sente autentico. È come vedere crescere le Tartarughe, che passano da eroi d’azione a veri personaggi con cui relazionarsi.
Le sezioni sociali sono, senza dubbio, il punto forte del gioco, ma il loro ritmo lento e le animazioni forzate possono trasformarle in un’esperienza frustrante. Non tutte le quest sono ugualmente coinvolgenti, e alcune sembrano quasi inserite solo per allungare il brodo.
Difetti di Giocabilità e Nostalgia a Fiumi
Uno dei problemi principali di Mutants Unleashed è la ripetitività dei livelli e delle missioni. Capita di trovarsi a rifare lo stesso percorso o di dover affrontare le stesse ondate di nemici, con una leggera modifica nell’ambientazione. Anche le missioni secondarie, come le consegne di pizza, si limitano a far correre i personaggi in ambienti già visitati, con poche variazioni.
La struttura delle missioni secondarie permette di fare qualcosa di diverso dai combattimenti, come la ricerca di arte di strada o piccole esplorazioni ma le piccole variazioni non riescono a mantenere vivo l’interesse – perlomeno il mio – e rendono faticoso portare a termine il gioco senza frequenti interruzioni.
Conclusione: Una Lettera d’Amore… con Qualche Sbavatura
Alla fine, Teenage Mutant Ninja Turtles: Mutants Unleashed è un’esperienza che si rivolge direttamente ai fan. La storia e le sezioni sociali offrono un valore aggiunto raro nei titoli di questo tipo, e gli aspetti visivi e sonori richiamano perfettamente l’estetica di Mutant Mayhem. Tuttavia, i difetti tecnici e la ripetitività nel gameplay non possono essere ignorati, e chi cerca un’esperienza fluida e varia potrebbe rimanere deluso.
Teenage Mutant Ninja Turtles: Mutants Unleashed è un gioco con un’anima, che cerca di rendere omaggio alle Tartarughe in una chiave moderna e personale. Per chi è disposto a chiudere un occhio su qualche difetto, è un viaggio nostalgico che vale la pena fare, soprattutto se si è fan di lunga data. Per chi invece cerca un gioco d’azione puro e scorrevole, potrebbe risultare un po’ indigesto, come una pizza lasciata in forno troppo a lungo.
VOTO 6.5/10
Pro
- Fedeltà al film Mutant Mayhem
- Doppiaggio originale
- Momenti alla Persona
- Trama avvincente
Contro
- Ripetitività delle missioni
- Poca varietà di nemici
- Dialoghi troppo lentiInterfaccia e controlli ancora complessi;