Dragon Age The Veilguard è l’ultima creazione della storica Bioware, che ci riporta finalmente nelle terre epiche del Thedas, proseguendo la storia da dove si era interrotta con Dragon Age Inquisition.
Per chi si avvicina a questa saga per la prima volta, è essenziale sapere che The Veilguard mantiene una forte connessione con i capitoli precedenti, in particolare con Inquisition, il cui finale aperto lasciava l’Inquisizione con una missione: stanare il complesso e misterioso Solas, uno dei personaggi più enigmatici della serie. Perciò, prima di lanciarsi in Veilguard, è altamente consigliato giocare Inquisition, così da comprendere meglio la trama e i retroscena. In Veilguard, infatti, si viene immediatamente catapultati nel cuore dell’azione senza troppe introduzioni, quindi una “infarinatura” sul capitolo precedente sarà sicuramente utile.
La storia di The Veilguard è ambientata circa otto anni dopo gli eventi di Inquisition e introduce un nuovo protagonista, Rook, il quale è destinato a giocare un ruolo chiave nelle sorti di Thedas.
Per questa recensione, abbiamo testato il gioco tramite il servizio Geforce Now grazie a una copia offerta dall’editore, che ci ha permesso di apprezzare appieno la qualità grafica e l’immersione che Bioware ha saputo costruire in questo nuovo capitolo.
Creazione del Personaggio in Dragon Age The Veilguard: Un Mix di Personalizzazione e Inclusività
Iniziamo con il sistema di creazione del personaggio. La prima scelta è quella della razza: Elfo, Qunari, Umano e Nano. Questa selezione non influirà direttamente su particolari vantaggi o svantaggi nelle abilità o nello stile di gioco. Per esempio, un Qunari, tradizionalmente predisposto al combattimento corpo a corpo per via della sua cultura, non subirà penalità se lo utilizzi come mago o ladro.
Successivamente, si passa alla personalizzazione dell’aspetto fisico. The Veilguard offre un sistema di personalizzazione piuttosto dettagliato per il viso e i tratti fisici, permettendo una buona profondità nella creazione del personaggio. Tuttavia, non è privo di alcune limitazioni: ad esempio, se cerchi di realizzare un personaggio dalle forme molto pronunciate o particolarmente muscoloso, l’editor potrebbe non soddisfare le tue aspettative. I selettori fisici mantengono infatti i personaggi in forme non sessualizzate e, in alcuni casi, il risultato tende quasi a caricature, soprattutto per i personaggi femminili.
Il gioco consente di scegliere un nome personalizzato per Rook, anche se questa scelta risulta un po’ superflua poiché nessun personaggio ti chiamerà mai con quel nome. È interessante notare che il sistema di creazione permette di selezionare i pronomi e il genere del personaggio, riflettendo un chiaro orientamento verso l’inclusività.
Successivamente, si passa alla scelta della classe tra Mago, Ladro e Guerriero, e della fazione di appartenenza. Quest’ultima è un elemento distintivo importante in The Veilguard, poiché influisce profondamente sul background del personaggio e sulla narrazione; vale la pena leggere attentamente le descrizioni delle fazioni per comprendere quale si adatta meglio al proprio stile di gioco e alla storia che si vuole vivere.
Una volta iniziata l’avventura, il gioco offre la flessibilità di modificare l’aspetto del personaggio in qualsiasi momento, permettendo di adattarne l’estetica anche dopo le prime fasi di gioco.
Un Non-Dark Fantasy
Dragon Age è sempre stata una saga Dark Fantasy con tematiche cupe, dialoghi maturi e spesso cruenti, che non risparmiavano momenti disturbanti. Tuttavia, con The Veilguard, Bioware sembra aver preso le distanze da queste radici. La nuova scelta stilistica è decisamente più colorata e cartoonesca, e questo approccio visivo vivace si riflette sia nei personaggi che nei nemici dell’avventura. La scelta di Bioware di rendere il gioco più accessibile emerge anche nell’eliminazione degli aracnidi, presenti in ogni capitolo precedente, per venire incontro ai giocatori aracnofobici.
Gli ambienti e le città di Veilguard hanno un aspetto fiabesco, con una palette cromatica luminosa che accompagna effetti particellari vivaci durante le azioni e le abilità del giocatore. Questo cambio di stile è esteticamente piacevole, ma stona con la drammaticità della trama che il gioco tenta di raccontare, creando un contrasto visivo che può ridurre l’impatto emotivo delle scene più intense.
Trama Lineare e Dialoghi Superficiali
La trama di Veilguard segue un percorso molto lineare, lasciando poco spazio all’interpretazione. Anche i dialoghi in-game risultano semplificati e a tratti banali, un chiaro segno di come il titolo sia stato volutamente reso “più leggero” rispetto ai capitoli precedenti, per facilitare una comprensione immediata. Le opzioni di dialogo per il protagonista Rook si limitano a variazioni di tono o approccio, senza influenzare allineamenti morali o psicologici. In pratica, qualunque sia la tua risposta, Rook resta invariabilmente “il buono” della storia, mancando così della profondità tipica dei veri giochi di ruolo, dove le scelte plasmano effettivamente il personaggio.
Uno dei punti più deboli del gioco è probabilmente proprio la scrittura dei dialoghi, che appaiono eccessivamente semplici, scialbi e in alcuni casi forzati. Tuttavia, il codex del gioco è ben curato e ricco di riferimenti, approfondendo il contesto narrativo e migliorando l’esperienza generale grazie a informazioni e dettagli che arricchiscono il mondo di gioco.
Analisi Tecnica
Dal punto di vista tecnico, The Veilguard si presenta solido e con un’ottimizzazione quasi impeccabile. Su GeForce NOW, le modalità di ray tracing e le numerose opzioni grafiche consentono di sfruttare le tecnologie più avanzate, offrendo un eccellente equilibrio tra qualità visiva e prestazioni. La resa di luci e ombre è curata e contribuisce a creare un’atmosfera avvolgente, anche se, a volte, i numerosi effetti particellari possono risultare eccessivi e tendono a “distrarre” l’attenzione del giocatore.
Il texturing degli ambienti e delle superfici è di ottima qualità, con dettagli che aggiungono profondità visiva e contribuiscono all’immersività del mondo di gioco. Tuttavia, le animazioni in combattimento non brillano per fluidità e sembrano talvolta poco ispirate rispetto alla cura messa nelle scene di dialogo in prima persona, dove le espressioni facciali risultano ben dettagliate e convincenti.
Da segnalare la modalità foto, ideale per gli appassionati di screenshot, che offre una gamma di impostazioni molto ampia, consentendo di sperimentare con creatività per ottenere scatti memorabili.
Gameplay
Il gameplay di The Veilguard offre momenti appaganti, ma rischia anche di risultare noioso e ripetitivo. Rispetto a Dragon Age Inquisition, ci sono diverse novità. Il party è composto da soli tre personaggi, inclusi il protagonista Rook e due compagni, che ti affiancheranno soprattutto nelle schermaglie con i nemici. Tuttavia, non è possibile impostare script di azioni in base alla situazione di battaglia, e la pausa tattica è stata semplificata, riducendo così la componente strategica.
I compagni funzionano più come un’estensione delle abilità di Rook, e sarà il giocatore a decidere quando e come attivare le loro abilità. Queste strizzano l’occhio a meccaniche di altri generi come gli RTS e gli MMORPG, con la possibilità di sfruttare una “ultimate” per sferrare un colpo particolarmente potente sui nemici. Il combat system risulta reattivo e dinamico, offrendo momenti di azione serrata che mantengono l’interesse, ma rischia di diventare ripetitivo con il progredire del gioco, riducendo il senso di appagamento nelle fasi più avanzate.
L’albero delle abilità è ampio e ben strutturato, permettendo di sviluppare il personaggio secondo il proprio stile di gioco. Anche i compagni dispongono di abilità proprie, seppur in forma più limitata rispetto a quelle del protagonista. Gli enigmi ambientali, invece, sono piuttosto semplici e poco stimolanti: il level design sembra volutamente semplificato, con percorsi che si sviluppano quasi sempre su binari. Anche quando ci sono aree esplorabili o diramazioni, la struttura tende a guidare il giocatore da un punto di inizio a un punto di arrivo, con poche variazioni.
Le romance ricevono una leggera menzione: il gioco permette interazioni romantiche che variano in base al genere del personaggio. Se Rook è uomo o donna, alcune romance non saranno disponibili. Al contrario, per chi sceglie un orientamento non-binario, tutte le romance sono accessibili (anche contemporaneamente, senza vincoli), e non sono influenzate in modo significativo dalle scelte narrative fatte durante il gioco.
Accessibilità
Un aspetto importante di The Veilguard è l’attenzione all’accessibilità. Il gioco non solo è fortemente orientato all’inclusività, come già menzionato, ma offre numerose opzioni per personalizzare l’esperienza di gioco, compresa la possibilità di regolare il livello di difficoltà in qualsiasi momento. Questo rende il titolo accessibile a un vasto pubblico, garantendo un’esperienza adattabile a giocatori con diverse esigenze e abilità.
Conclusione
Dragon Age The Veilguard è un titolo modesto che fatica a trovare coerenza e solidità complessiva. Sebbene presenti finali alternativi, le scelte del giocatore non trasmettono mai la sensazione di poter influire davvero sugli eventi. Anche le decisioni più importanti non portano conseguenze significative o irreversibili, riducendo il peso e l’impatto delle azioni che si compiono.
Veilguard punta chiaramente a un pubblico ampio e di tutte le età, ma questa scelta ha comportato una perdita di profondità narrativa e di quella complessità che ha sempre caratterizzato la saga. Il risultato è un titolo visivamente appagante, ma carente in termini di scrittura e level design. Consiglierei The Veilguard a chi si avvicina per la prima volta agli action RPG, piuttosto che ai veterani del genere o agli appassionati di Dragon Age Origins, che potrebbero rimanere delusi da questo radicale cambio di rotta.
Il progetto ha subito una serie di reboot, i cui effetti si avvertono chiaramente, e manca di una vera personalità o di un carattere distintivo tale da giustificare più di una run. Bioware ha confermato che non ci sarà supporto post-lancio in termini di contenuti aggiuntivi o DLC: il gioco riceverà solo patch correttive, senza aggiornamenti significativi.
VOTO 6/10
Pro
- Graficamente impeccabile
- Alta accessibilità e opzioni personalizzabili
- Buona stabilità e performance
Contro
- Scrittura e dialoghi semplicistici
- Profondità ruolistita assente
- Caratterizzaione dei personaggi carente