Ogni tanto, un gioco arriva e ti ricorda perché hai iniziato a giocare. Per me, Neva è uno di quei titoli. Non è solo un gioco, ma una poesia interattiva, un viaggio emotivo che, con sorprendente semplicità, racconta una storia capace di spezzarti il cuore e rimetterlo insieme. E lo fa senza una sola parola.
Un legame oltre le parole
La trama di Neva è, sulla carta, semplice: una donna, Alba, e un cucciolo di lupo intraprendono un viaggio in un mondo devastato da una corruzione oscura. Ma ridurre questa esperienza a una descrizione narrativa sarebbe come parlare della Gioconda definendola “un dipinto di una donna che sorride”. Così, Devolver Digital ritorna sulla scena videoludica dopo The Plucky Squire, con un’altra, l’ennesima, perla.
La magia di Neva è nel come racconta. Nomada Studio, già celebre per Gris, ha dimostrato ancora una volta di padroneggiare l’arte di comunicare emozioni attraverso immagini e suoni. Ogni scena, ogni animazione, ogni nota della colonna sonora firmata dai Berlinist è studiata per catturare la tua attenzione e trascinarti in un vortice emotivo.
La semplicità che tocca l’anima
Non c’è bisogno di dialoghi per sentire il dolore di Alba mentre perde tutto. Non servono parole per capire l’amore che cresce tra lei e il suo compagno animale. Ogni sguardo, ogni movimento, ogni gesto racconta una storia. E lo fa con una delicatezza e una profondità che raramente si vede nel settore videoludico.
Il rapporto con il lupo, Neva, è il cuore pulsante del gioco. All’inizio è solo un cucciolo adorabile che ti segue, si distrae e si perde nei dettagli del mondo. Vuoi coccolarlo continuamente – e sì, puoi farlo, spesso per pura tenerezza. Ma mano a mano che cresce, diventa un alleato, un protettore. Non è un semplice NPC: è una parte di te.
Un gameplay minimale ma efficace
Dal punto di vista delle meccaniche, Neva non è complicato, e non deve esserlo. I comandi sono essenziali, ma ben calibrati, perfetti per trasmettere l’evoluzione del rapporto tra Alba e il lupo. Si passa dal richiamarlo per superare ostacoli al collaborare con lui per combattere le ombre oscure che infestano il mondo.
I combattimenti sono semplici ma carichi di tensione. Non stai solo cercando di sopravvivere; stai proteggendo il tuo compagno, e questo aggiunge un peso emotivo a ogni scontro. Quando fallisci, il mondo sembra più cupo. Ma quando riesci, senti una soddisfazione che va oltre il semplice superamento di un livello.
Neva, pur nella sua originalità, trae ispirazione da grandi titoli e li mescola con coerenza e maestria. Riprende il rapporto speciale tra protagonista e creatura di The Last Guardian, arricchendolo con enigmi dall’eleganza minimalista di Rime e l’inventiva di Inside. L’aspetto emozionale richiama l’intensità di Journey e Spiritfarer, rendendo ogni singola azione carica di significato. Infine, come Gris, Neva utilizza il gameplay non solo come mezzo, ma come linguaggio per rafforzare il legame tra il giocatore e il mondo di gioco, evitando ogni inutile complessità e lasciando spazio a un’esperienza fluida e toccante.
Arte e musica: un connubio sublime
Visivamente, Neva è uno spettacolo. Gli scenari sembrano dipinti in movimento, con un uso magistrale dei colori e delle stagioni per riflettere il tema della crescita e del cambiamento. Ogni scena è un quadro che potresti appendere al muro.
La colonna sonora dei Berlinist non è da meno. Alterna momenti di quiete a crescendo travolgenti che ti fanno sentire il peso di ogni passo, ogni scelta, ogni perdita. È una di quelle colonne sonore che continuerai ad ascoltare molto tempo dopo aver posato il controller.
Il valore di un silenzio pieno di significato
Ciò che rende Neva così impressionante è la sua capacità di dire così tanto senza dire nulla. Dove molti giochi si affidano a dialoghi infiniti e narrazioni esplicite, Neva ti invita a interpretare, a sentire, a vivere la storia in prima persona.
Nomada Studio dimostra una sensibilità rara, usando la semplicità come punto di forza. Non ci sono meccaniche complicate o mondi aperti da esplorare; c’è solo un viaggio lineare, ma ogni passo lungo quel percorso ti lascia qualcosa dentro.
Un’esperienza che rimane con te
Neva non è un gioco lungo: in sole tre ore lo puoi completare. Ma la sua durata è irrilevante, perché le emozioni che lascia ti accompagneranno molto più a lungo. È un titolo che ti fa riflettere, che ti fa sentire, che ti ricorda, in un’epoca in cui i più mediocri dominano la corsa al GOTY, che i videogiochi dovrebbero essere una forma d’arte.
Se hai amato Gris, Neva è un’esperienza imperdibile. Ma anche se non l’avessi fatto, Neva è un viaggio che vale ogni secondo, un racconto che parla al cuore con una potenza rara.
Perché a volte non servono parole per dire tutto. E Neva lo fa splendidamente.
VOTO 9/10
Pro
- Artisticamente incredibile
- Narrazione emotiva senza parole
Contro
- –