Dagli sviluppatori orientali di CampFire Studio arriva Soulmask, un ambizioso gioco survival ora disponibile in accesso anticipato. Questo titolo si distingue nettamente dagli altri del genere grazie a un design di gioco innovativo e a una vasta gamma di funzionalità ispirate. Sebbene il potenziale di Soulmask sia evidente e le recensioni su Steam siano attualmente positive, il gioco necessita ancora di ulteriori miglioramenti prima di poter abbandonare la fase di accesso anticipato.
In Soulmask ci immergeremo in un’ambientazione unica e ispirata, che si distingue nettamente dagli altri giochi del genere. Il titolo è ambientato in un mondo fantasy tribale dal forte richiamo alla cultura azteca, caratterizzato da una varietà di biomi suggestivi come deserti, distese innevate, giungle, paludi e foreste di sequoie.
Nonostante il gioco non offra ancora una trama chiara e strutturata, il protagonista che andremo a impersonare è un indigeno sfuggito miracolosamente a un rituale di sacrificio umano. Grazie al ritrovamento della Soul Mask, il personaggio ottiene il potere di soggiogare i nemici alla propria volontà, intraprendendo così un viaggio per costruire una civiltà nella giungla ricca di risorse.
Il primo impatto con il gioco può risultare destabilizzante: la curva di apprendimento iniziale è piuttosto ripida e impegnativa, complice la necessità di raccogliere risorse e un sistema di tutorial che richiede miglioramenti sia nell’interfaccia sia nei dettagli forniti. Una progressione più graduale potrebbe incoraggiare i giocatori a esplorare le numerose meccaniche offerte dal titolo.
Un ulteriore limite, al momento, è la mancanza di una localizzazione in italiano, un aspetto che potrebbe scoraggiare i giocatori meno avvezzi alla lettura di lunghe schermate di testo in altre lingue.
Il cuore del gameplay di Soulmask ruota attorno alla raccolta di risorse, alla sottomissione dei nemici e alla loro assegnazione a compiti specifici per costruire e automatizzare la propria base. Questo sistema richiama dinamiche già viste in titoli come Palworld e Conan Exiles, ma Soulmask cerca di ampliare queste meccaniche, aggiungendo profondità e nuove possibilità.
Oltre ai lavoratori umani, è possibile addestrare animali come alpaca, lama e perfino utilizzare cavalcature particolari, come pantere, ideali per coprire rapidamente le grandi distanze di questo open world. Il gioco permette di assegnare lavoratori a una vasta gamma di attività, dalla raccolta di risorse al crafting, fino alla manutenzione della base. Grazie al sistema di assegnazione dei compiti, i lavoratori possono operare in autonomia, esplorando regioni lontane della mappa, gestendo banchi di lavoro e mantenendo efficiente la base senza bisogno di continuo intervento da parte del giocatore.
Tuttavia, soprattutto nelle fasi iniziali, la costruzione di edifici e la gestione dei materiali presentano alcune criticità. Capita spesso di imbattersi in artefatti grafici che rendono frustrante trovare l’angolo giusto per posizionare determinati pezzi della struttura. Inoltre, il falò rappresenta un elemento fondamentale per la sopravvivenza, ma è vulnerabile agli agenti atmosferici, che possono spegnerlo, complicando ulteriormente la gestione della base. Questi aspetti richiedono un affinamento per rendere l’esperienza più fluida e meno frustrante.
Il combat system di Soulmask si distingue per alcune caratteristiche peculiari rispetto ad altri giochi del genere. Ogni arma dispone di un set di mosse unico, che include attacchi leggeri e attacchi pesanti, questi ultimi paragonabili a mosse speciali. Ad esempio, è possibile eseguire un attacco con una spada rotante. Tuttavia, i movimenti risultano spesso poco fluidi e, in alcuni casi, scattosi, rendendo il combattimento meno naturale e più macchinoso.
La difficoltà del gioco aumenta progressivamente con l’esplorazione delle diverse aree. Le creature e le tribù selvagge sono ostili e rappresentano una sfida crescente, specialmente nelle fasi avanzate del gioco. A complicare ulteriormente la situazione, si aggiungono nemici particolarmente potenti come i leader tribali e i gorilla giganti, che richiedono un approccio strategico e ben pianificato per essere sconfitti.
L’interfaccia di gioco, pur presentando uno stile visivamente interessante, risulta poco intuitiva e dispersiva. Attualmente, non è ottimizzata per l’uso del controller, che, in base all’esperienza personale, appare praticamente inutilizzabile, rendendo l’interazione con il gioco frustrante per chi preferisce questa modalità di controllo.
Nel complesso, Soulmask è un prodotto con un ottimo potenziale, ma questo spesso viene offuscato da una generale frustrazione causata da un gameplay che fatica a essere davvero appagante o divertente. La necessità di navigare a lungo nei menù e affrontare interminabili sessioni di testo nella fase iniziale sottrae tempo al cuore dell’esperienza di gioco, penalizzando il coinvolgimento.
Per questi motivi, riteniamo che il gioco non sia ancora pronto per una valutazione definitiva. Attendiamo futuri aggiornamenti che possano migliorare gli aspetti critici e trasformare Soulmask in un prodotto completo, capace di brillare come un titolo ambizioso e di riferimento per il genere.