
Hai mai desiderato un lavoro notturno davvero da brividi? Non parlo di un turno in fabbrica o in un fast food, ma di qualcosa di molto peggio: un obitorio, cadaveri da imbalsamare e, ciliegina sulla torta, un demone che ti prende di mira. È questo l’inferno in cui ti getta The Mortuary Assistant, il terrificante indie horror sviluppato da DarkStone Digital e pubblicato da DreadXP. Un mix di simulazione macabra, tensione psicologica e jump scare da urlo che ti farà rimpiangere di aver tenuto le luci spente. Una combinazione strana ma molto efficace!
Un turno di notte da incubo
Rebecca Owens è la nostra protagonista, apprendista imbalsamatrice, che inizia la carriera nel mortuario River Hills. Dopo un turno di prova tranquillo, ecco che la sfiga subito incombe: nel cuore della notte una chiamata d’urgenza ci richiama al lavoro per imbalsamare altri corpi. Fin qui, nulla di troppo strano (per chi ha scelto questa carriera, almeno).
Peccato che, tra un drenaggio di sangue e una sutura della bocca, inizino a succedere cose inquietanti: porte che si chiudono da sole, sussurri nel buio eapparizioni che non dovrebbero esserci. Ben presto, Rebecca scopre che un demone si è affezionato a lei e non ha alcuna intenzione di lasciarla andare. Ma non basta sapere di essere perseguitati: bisogna capire quale spirito maligno si è infiltrato, decifrare i suoi segni e trovare il modo giusto per rispedirlo all’inferno. E tutto questo senza impazzire o farsi ammazzare nel frattempo.
Lo scopo sarà bilanciare il lavoro da tecnico di obitorio con un’indagine sovrannaturale che potrebbe costarti l’anima. Ah, e ricorda: se inizi a vedere cose che non dovresti… probabilmente è già troppo tardi.
La discutibile arte dell’imbalsamazione
Il gameplay è un misto tra un simulatore di lavoro e un horror d’atmosfera. Ogni corpo richiede una procedura specifica: prelevarlo dalla cella frigorifera, annotare i segni distintivi, aprire bocche, inserire cappucci sugli occhi, drenare il sangue e pompare liquidi. Non è un gioco per stomaci deboli! L’attenzione ai dettagli è impressionante e tutto sembra disgustosamente realistico. Però, dopo qualche turno, la routine potrebbe diventare ripetitiva, soprattutto se il fascino dell’orrore inizia a svanire.
Oltre all’imbalsamazione, dovrai individuare il demone nascosto e bandirlo prima che faccia di te il suo prossimo trofeo. Peccato che i comandi non siano sempre all’altezza: l’inventario è macchinoso e certe azioni non sono proprio intuitive, specialmente su controller. Nulla di insormontabile, ma un po’ più di fluidità avrebbe reso l’esperienza ancora più coinvolgente.
Un horror che suona benissimo
Sul fronte audiovisivo, The Mortuary Assistant riesce a creare un senso di oppressione costante grazie alle sue ambientazioni dettagliate e claustrofobiche, con corridoi stretti e stanze immerse in un’oscurità che sembra viva. L’uso dell’illuminazione è qualcosa di magistrale: ombre che si allungano minacciose tanto che ti sembrerà di intravedere qualcosa nel buio, anche quando (forse) non c’è nulla. Questa incertezza rende il gioco particolarmente efficace nel costruire tensione. L’unica “pecca” sono i modelli dei personaggi con animazioni a tratti legnose, ma l’immersione non viene comunque compromessa.
Il vero colpo di genio, però, è il comparto sonoro. Ogni suono sembra studiato per insinuarsi sotto la pelle: scricchiolii improvvisi, passi lontani che si avvicinano, l’eco di una risata soffocata nel silenzio. Il design audio non si limita a creare paura, ma gioca con la tua mente, facendoti dubitare della realtà. Anche il doppiaggio è sorprendentemente curato per un titolo indie e rende ancora più disturbanti le entità soprannaturali con le voci sussurrate, i toni melliflui e le frasi minacciose che riecheggiano nel vuoto.
Da provare o da evitare?
The Mortuary Assistant è un’esperienza horror fuori dagli schemi, capace di mescolare terrore psicologico e realismo macabro in un modo che pochi giochi osano fare. Se l’idea di un horror che ti fa sentire vulnerabile mentre svolgi compiti macabri ti intriga, allora passare la notte con Rebecca sarà un’esperienza indimenticabile ma tieni presente che se hai poca pazienza per le meccaniche ripetitive, potresti trovare il gioco frustrante col passare del tempo.
Consiglio questa avventura terrificante, capace di insinuarsi nella mente e lasciarti con la costante sensazione di non essere solo… anche a console spenta.
VOTO 7,5/10
Pro
- Atmosfera intensa e ben realizzata
- Idee originali con un mix interessante tra horror e simulazione
- Effetti sonori da brivido e ottimo doppiaggio
- Storia con più finali che spinge a rigiocarlo
Contro
- Comandi scomodi e inventario poco intuitivo
- Routine dell’imbalsamazione ripetitiva
- Modelli dei personaggi datati