
Se c’è una cosa che amiamo nei picchiaduro, è quando un titolo riesce a distinguersi dalla massa. E Mostroscopy, il nuovo gioco sviluppato da Oribe Ware Games e pubblicato da SeaShell Studio, lo fa con uno stile tutto suo. Mischiando l’estetica dei film horror anni ’50 con il mondo spettacolare dei luchadores messicani, questo fighting game promette un’esperienza unica e accessibile, ma sarà davvero all’altezza del ring? Scopriamolo insieme.
L’idea geniale che non sapevamo di volere
Mostroscopy è un omaggio ai film horror di metà Novecento, quelli con mostri in costumi di gomma, atmosfere gotiche e scenari in bianco e nero. Solo che qui, invece di limitarsi a spaventare, i mostri si sfidano a suon di mosse spettacolari in stile wrestling messicano. Un’idea che su carta sembra folle, ma che in pratica funziona sorprendentemente bene.
Ogni personaggio è un mix tra icone horror e la cultura dei luchadores: troviamo vampiri in calzamaglia, uomini lupo con maschere da wrestler e altre bizzarre creazioni che rendono il roster variegato e memorabile. La caratterizzazione è curata e ogni combattente ha un set di mosse che lo rende unico, aggiungendo un buon livello di profondità al gameplay.
Un sistema di combattimento accessibile ma tecnico
Uno degli aspetti più interessanti di Mostroscopy è il suo sistema di comandi semplificato. Dimenticatevi le classiche combinazioni intricate di Street Fighter o Tekken: qui tutto si basa su tre pulsanti principali – uno per gli attacchi normali, uno per le mosse speciali e uno per la parata. Le mosse speciali si eseguono semplicemente combinando il tasto apposito con una direzione del pad, in maniera simile a Smash Bros.
Questa scelta rende il gioco estremamente accessibile ai neofiti, permettendo a chiunque di divertirsi senza dover memorizzare sequenze complesse. Allo stesso tempo, i giocatori più esperti troveranno comunque spazio per eseguire combo avanzate e strategie elaborate. Nonostante la semplicità del layout, il combat system offre abbastanza varietà da mantenere alto l’interesse anche dopo molte ore di gioco.
Modalità di gioco: pochi fronzoli, ma tanta sostanza
Sul fronte delle modalità, Mostroscopy non rivoluziona il genere ma offre una selezione solida:
- Arcade Mode con una piccola storia per ogni personaggio e finali personalizzati;
- Training Mode per perfezionare le combo;
- Challenge Mode che propone sfide specifiche per padroneggiare le tecniche avanzate.
Il vero cuore del gioco, però, è il multiplayer. Le battaglie 1v1 online e locali sono il fulcro dell’esperienza, e se avete amici appassionati di fighting game, troverete pane per i vostri denti. Peccato solo per la localizzazione in italiano, che sembra fatta con Google Translate dopo una serata di tequila.
Stile grafico e atmosfera: un tributo visivo affascinante
Dal punto di vista estetico, Mostroscopy colpisce nel segno. Lo stile grafico è un perfetto tributo ai film horror classici, con scenari ispirati ai set cinematografici dell’epoca e un uso sapiente del bianco e nero. Alcuni livelli presentano effetti visivi come il “grana da pellicola”, che aggiunge atmosfera, ma può diventare fastidioso nei menu e negli intermezzi.
Le animazioni sono fluide, i personaggi ben realizzati e il design generale riesce a distinguersi dalla concorrenza. Anche la colonna sonora fa la sua parte, con tracce che sembrano uscite direttamente da un vecchio film dell’orrore, ma con un tocco di modernità che le rende accattivanti.
Mostroscopy è un campione del ring o un jobber dimenticabile?
Mostroscopy è un picchiaduro che riesce a unire originalità e accessibilità in un mix riuscito. L’idea di combinare il mondo dei luchadores con l’estetica horror anni ’50 è semplicemente geniale, e il sistema di combattimento, pur semplificato, offre abbastanza profondità per intrattenere a lungo.
Certo, non è esente da difetti: la localizzazione italiana è pessima, il filtro grafico a volte è eccessivo e le modalità di gioco sono un po’ limitate. Tuttavia, se cercate un fighting game fuori dagli schemi, con un’anima unica e un gameplay immediato ma tecnico, Mostroscopy merita sicuramente un posto nella vostra collezione.