
Se il folklore britannico ci ha insegnato qualcosa, è che le sirene non portano mai buone notizie. E The Mermaid of Zennor non fa eccezione. Ispirata alla leggenda della sirena di Zennor, questa visual novel di ebi-hime prende solo un vago spunto dal mito per raccontare una storia tutta sua, fatta di emozioni contrastanti, turbamenti adolescenziali e un amore decisamente fuori dagli schemi.
Un amore (molto) proibito e una protagonista da proteggere
Al centro della storia troviamo Lilac, una tredicenne con una cotta decisamente complicata: è innamorata del suo fratellastro Jesse, che nel frattempo è andato all’università lasciandola sola nel pittoresco, ma soffocante, villaggio di Zennor. Prima che tu inizi a sudare freddo, va detto che il gioco tratta il tema con estrema delicatezza, concentrandosi più sui sentimenti di solitudine e smarrimento di Lilac che su qualunque possibile deriva inquietante.
Lilac non ha una vita facile: i genitori la criticano costantemente, a scuola è vittima di bullismo e l’unica persona gentile con lei potrebbe avere secondi fini. L’unico spazio sicuro che le rimane sono le sue sedute di terapia, obbligatorie dopo un incidente violento con un compagno di classe. E sì, la cosa diventa ancora più intensa di quanto sembri.
Autismo, ansia e depressione: un viaggio nella mente di Lilac
La narrazione si sviluppa tutta attraverso il punto di vista di Lilac, e qui arriva un tocco di classe: il suo modo di pensare e di esprimersi può sembrare infantile o ripetitivo all’inizio, ma presto scopriamo che la protagonista è nello spettro autistico. Questo dettaglio cambia completamente la prospettiva del giocatore, offrendo un ritratto sincero e autentico di una mente che funziona in modo diverso.
Lilac prende tutto alla lettera, si fissa su dettagli minimi e fatica a interpretare le emozioni altrui. Quando a questo aggiungiamo ansia e depressione, otteniamo un mix esplosivo che rende ogni scena carica di tensione. ebi-hime ha fatto un lavoro straordinario nel rendere la sua protagonista umana e credibile, al punto che non puoi fare a meno di empatizzare con lei… e di volerla proteggere da tutto e tutti.
Poca interattività, ma tanta emozione
Se cerchi un gameplay coinvolgente, The Mermaid of Zennor non fa per te: l’unica cosa che farai sarà premere un pulsante per far avanzare il testo, a parte un’unica scelta cruciale che determina quale dei due finali otterrai. Entrambi i finali sono piuttosto pesanti, uno più dell’altro, quindi preparati a soffrire. (Ma hey, chi gioca a visual novel per essere felice, dopotutto?)
Dal punto di vista visivo, il gioco si mantiene su buoni livelli senza strafare: sfondi e personaggi sono piacevoli ma non particolarmente memorabili, e anche le illustrazioni più dettagliate non fanno gridare al miracolo. Il vero problema, però, è la colonna sonora. Spesso i brani sembrano pescati completamente a caso, rovinando alcune scene piuttosto intense. Se decidi di giocare in silenzio, non perdi nulla di essenziale.
Un’esperienza intensa che vale il viaggio
The Mermaid of Zennor non è una visual novel per tutti. È un viaggio emotivo intenso, che tratta temi complessi con sensibilità e realismo. Se sei pronto ad affrontare una storia di crescita, dolore e accettazione raccontata dal punto di vista di una protagonista che rimane impressa nel cuore, allora vale assolutamente la pena di leggerla. Se invece cerchi una storia leggera e spensierata… beh, forse è meglio guardare altrove.