
Se devo essere sincero, nonostante i numerosi trailer mi avessero già conquistato e avessi un’idea piuttosto chiara di cosa aspettarmi, l’arrivo di Monster Hunter Wilds mi ha messo di fronte a un mix di entusiasmo e timore. Da un lato, l’amore che ho per la serie e le infinite ore passate a dare la caccia a Rathalos e compagnia mi facevano fremere all’idea di una nuova avventura; dall’altro, ogni cambiamento portava con sé il rischio di stravolgere ciò che ho sempre amato.
Capcom si è lanciata in un’impresa ambiziosa: raccogliere l’eredità di World e Rise per offrire un’esperienza più grande, fluida e spettacolare, il primo vero Monster Hunter di nuova generazione. Ma ci è riuscita davvero? La risposta breve è che Monster Hunter Wilds è, senza mezzi termini, il capitolo della saga che ho amato di più.
La caccia continua
Se sei nuovo alla serie, sappi che Monster Hunter ha un concetto di base semplicissimo: prendi il tuo personaggio, scegli un’arma che ti piace tra le 14 disponibili, e vai a caccia di mostri giganteschi per ottenere materiali che ti permettono di craftare equipaggiamenti sempre più potenti. Quello che rende il gioco speciale, però, è tutto il contorno: ogni mostro è un puzzle vivente, con attacchi, comportamenti e punti deboli da studiare.
Ed è proprio qui che Monster Hunter Wilds colpisce nel segno, facendo dell’immediatezza il suo più grande punto di forza. Se Monster Hunter Rise aveva già fatto passi da gigante per avvicinare nuovi giocatori, qui Capcom ha reso tutto ancora più snello. Non c’è più bisogno di perdere ore a inseguire una creatura sperando che finalmente decida di fermarsi nel punto giusto per affrontarla. Ora le cacce hanno una struttura molto più diretta, e il gioco non perde tempo nel portarti dritto all’azione. Per me, questo è un enorme punto a favore: meno attese, meno frustrazione, più adrenalina.
Anche gli spostamenti tra le missioni sono stati resi molto più fluidi. L’accampamento funge da hub perfettamente integrato, rendendo più immediato il passaggio tra una boss-fight e l’altra. A rivoluzionare l’esplorazione, però, è il Seikret, una nuova cavalcatura che cambia radicalmente il modo di muoversi nelle vaste mappe di Wilds. Non solo permette di attraversare rapidamente i territori di caccia, ma dà anche la possibilità di combattere in corsa, aggiungendo un livello di dinamicità inedito per la serie.
Capisco però che per alcuni questa sia un’eresia. I puristi della serie sicuramente staranno storcendo il naso di fronte alle varie semplificazione del gioco. La rimozione quasi totale del tracciamento, la minor enfasi sulla preparazione e la struttura più guidata potrebbero sembrare una banalizzazione della formula classica. Ma per chi, come me, ama il cuore pulsante di Monster Hunter – ossia lo scontro con creature colossali e l’ossessione nel costruire l’equipaggiamento perfetto – tutto questo non è un problema. Anzi, è un miglioramento.
Visivamente Wilds
Dal punto di vista tecnico, Monster Hunter Wilds è semplicemente spettacolare. Le ambientazioni sono vive e dinamiche, con una gestione della luce e delle condizioni atmosferiche che riesce a creare momenti mozzafiato. Il sistema di illuminazione volumetrica rende ogni tramonto, tempesta di sabbia o pioggia battente incredibilmente realistici, mentre il level design delle aree di caccia è più verticale e dettagliato che mai. Il passaggio tra le diverse zone è fluido, senza interruzioni, e ogni bioma ha una sua personalità ben definita, dalla vastità delle pianure ai canyon angusti dove ogni combattimento diventa una questione di gestione dello spazio.
Anche il design delle creature è un’evoluzione naturale di quanto visto in Rise. Ogni mostro è un capolavoro di animazione e comportamenti, con dettagli che vanno oltre la semplice estetica: le piume che si increspano quando un uccello si sente minacciato, la pelle che si tende e rilassa quando un drago si prepara a colpire. Sono dettagli che rendono ogni scontro più immersivo, quasi come se stessi davvero combattendo contro un essere vivo e non un ammasso di poligoni e codice.
Evoluzione completa
La trama, da sempre un elemento secondario nella serie, in Monster Hunter Wilds acquista un peso maggiore. Non aspettatevi una narrazione intricata e ricca di colpi di scena, ma c’è un impegno concreto nel rendere il mondo di gioco più vivo e reattivo. La caccia non è più solo una sequenza di missioni scollegate, ma parte di un ecosistema in cui ogni nostra azione sembra avere un impatto. I personaggi secondari sono finalmente più caratterizzati, i dialoghi meno meccanici e la sensazione di far parte di qualcosa di più grande è palpabile.
Anche il bilanciamento tra missioni principali e secondarie è stato perfezionato. Rispetto ai capitoli precedenti, il gioco riesce a ridurre quella sensazione di ripetitività che spesso trasformava l’esperienza in un lungo grind per ottenere equipaggiamenti migliori. Qui il ritmo è più fluido, la progressione più naturale e la storia scorre senza intoppi. Se in passato mi è capitato di dovermi quasi “costringere” ad andare avanti per raggiungere il culmine dell’esperienza, Wilds elimina questa fatica, rendendo ogni momento coinvolgente. Anche con una longevità leggermente ridotta, il gioco non perde intensità: ogni ora spesa nel nuovo mondo di Monster Hunter è densa di emozioni e soddisfazioni.
Multiplayer: un po’ troppo facile?
Ovviamente, non tutto è perfetto. Se da una parte la semplicità aiuta a rendere il gioco più accessibile, dall’altra si potrebbe sentire la mancanza di quella complessità che ha sempre reso Monster Hunter una serie profonda e gratificante. Il sistema di ferite sui mostri, ad esempio, non scala in modo adeguato con il numero di giocatori, rendendo alcune cacce fin troppo facili in multiplayer.
Il miglior Monster Hunter di sempre ma non per tutti
Monster Hunter Wilds è un gioco spettacolare, con un combat system eccellente e alcune delle creature più incredibili mai viste nella serie. Tuttavia, le sue scelte di design lo rendono più accessibile a chi si avvicina per la prima volta alla saga, ma potenzialmente meno profondo per i veterani. Se ami la serie e vuoi un’esperienza più immediata e cinematografica, lo adorerai. Se invece sei un purista delle vecchie cacce meticolose, potresti trovarti un po’ spiazzato.
Forse non è il Monster Hunter più hardcore di sempre, ma per chi, come me, vuole un’avventura adrenalinica senza troppi ostacoli all’ingresso, Wilds è la miglior incarnazione della serie fino a oggi. Se cercate un’esperienza diretta, visivamente mozzafiato e ricca di azione, questo è il gioco che fa per voi.
VOTO 9.5/10
Pro
- Gameplay più immediato e fluido
- Mondo vivo e reattivo
- Grafica spettacolare
- Trama più curata
Contro
- Forse troppo semplice
- Multiplayer sbilanciato
- Longevità ridotta