
Se c’è una saga che meriterebbe più riconoscimento di quanto abbia mai ricevuto, è sicuramente Suikoden. Negli anni ’90, tra le epiche battaglie di Final Fantasy e i mondi incantati di Dragon Quest, Konami lanciò due JRPG che, pur senza rivoluzionare il genere, ne hanno affinato la scrittura e le meccaniche con una maturità sorprendente.
Ora, a quasi 30 anni dall’uscita del primo capitolo, Suikoden I&II HD Remaster: Gate Rune and Dunan Unification Wars ci permette di rivivere due classici intramontabili su PC e console moderne, con una veste grafica rinnovata e qualche miglioramento in termini di qualità della vita. Ma questa remaster riesce davvero a rendere giustizia a due dei JRPG più amati di sempre? Scopriamolo insieme.
La pixel art che ci piace – Un restauro meticoloso
La prima grande domanda è: Suikoden in HD ha mantenuto il suo fascino originale? La risposta è sì, e il merito è di un restauro attento e rispettoso.
Il comparto visivo è stato migliorato con una rielaborazione della pixel art che mantiene lo stile originale ma con una risoluzione più alta, rendendo gli sprite dei personaggi più definiti e dettagliati. Non siamo davanti a un semplice filtro HD applicato in modo pigro: le ambientazioni sono state completamente ridisegnate, con superfici più ricche di dettagli e un nuovo sistema di illuminazione dinamico che aggiunge profondità agli scenari.
Anche gli artwork dei personaggi sono stati aggiornati, con ritratti rifatti da zero che si integrano perfettamente con lo stile classico del gioco. L’interfaccia utente ha subito un restyling notevole: meno ingombrante, più leggibile e moderna, correggendo una delle criticità delle versioni originali.
L’unica vera pecca del comparto visivo è il menu principale, che appare incredibilmente anonimo rispetto alla cura riposta nel resto del gioco. Inoltre, non è stata inclusa l’opzione per alternare tra la grafica originale e quella rimasterizzata, una feature ormai comune nelle operazioni di remaster e che avrebbe reso felici i fan più nostalgici.
Troppo pulizia audio
Uno degli elementi più iconici di Suikoden è la sua colonna sonora, e qui arriva una delle migliori notizie di questa remaster: tutte le tracce sono state completamente rimasterizzate. Le musiche, composte da Miki Higashino, brillano con una qualità audio migliorata, mantenendo intatta la loro capacità evocativa. Dai brani epici delle battaglie ai temi malinconici che accompagnano le fasi più drammatiche della storia, la soundtrack rimane un punto di forza assoluto.
Peccato, però, che il comparto sonoro presenti un po’ troppa “pulizia” che lo priva della grana originale, risultando talvolta meno incisivo rispetto alle versioni PS1. Inoltre, ho a tratti notato una certa dissonanza tra le nuove musiche e i vecchi effetti sonori, che crea un leggero strano contrasto tra il restauro della colonna sonora e l’audio ambientale.
Vecchia scuola, ma con qualche comodità in più
Dal punto di vista del gameplay, Suikoden I&II HD Remaster resta fedele alla formula originale, ma introduce alcune migliorie che rendono l’esperienza più fluida e moderna senza snaturarne l’essenza. Tra le novità più interessanti c’è la possibilità di scegliere tra tre livelli di difficoltà, una soluzione che permette sia ai veterani che ai neofiti di approcciarsi al gioco nel modo più adatto alle proprie esigenze. Chi vuole semplicemente godersi la storia senza preoccuparsi troppo degli scontri troverà nel livello facile un’opzione ideale, mentre chi cerca una sfida più intensa potrà cimentarsi con il grado di difficoltà più elevato.
Anche il ritmo delle battaglie è stato ottimizzato, grazie a un’opzione di auto-battle migliorata che permette di velocizzare gli scontri, riducendo il tempo speso nel grinding. Una vera benedizione per chi vuole concentrarsi sulla storia e sulla strategia, anche se questa funzione ha un piccolo effetto collaterale: in perfetto stile emulatore, accelera anche gli effetti sonori, trasformando alcune battaglie in un caotico turbine di suoni che metterà a dura prova le nostre orecchie.
Inoltre, a rendere tutto più godibile però c’è anche una nuova interfaccia, ridisegnata per essere meno invasiva e meglio adattata agli schermi moderni, con un design più pulito e intuitivo. Sul fronte dei salvataggi, Konami ha introdotto una funzione di autosave, ma in maniera ancora troppo limitata.
Le meccaniche di combattimento restano quelle classiche e solide dei giochi originali, con il sistema a turni che permette di schierare sei personaggi in battaglia e di sfruttare le Rune per scatenare potenti abilità. Suikoden II, in particolare, si distingue per la varietà nelle situazioni di gioco, grazie a duelli uno contro uno e battaglie strategiche su larga scala che aggiungono profondità e varietà agli scontri.
Il cuore dell’esperienza resta però il sistema di reclutamento dei personaggi, che consente di arruolare oltre cento eroi, ciascuno con abilità e ruoli specifici. Ogni nuova aggiunta alla squadra non è solo un combattente in più, ma spesso porta con sé missioni, dialoghi e nuove possibilità per il giocatore, arricchendo la narrazione e la gestione della propria base operativa. È un aspetto che ha reso Suikoden unico nel panorama dei JRPG.
Un capolavoro narrativo senza tempo
Se c’è un aspetto che rende Suikoden un capolavoro assoluto, è la sua narrazione. Entrambi i giochi abbandonano la classica storia dell’”eroe prescelto” per concentrarsi su intrighi politici, guerre tra fazioni e personaggi dalle motivazioni complesse.
I protagonisti, più che eroi destinati alla grandezza, sono spesso leader per necessità, costretti a guidare eserciti e prendere decisioni difficili. In particolare, Suikoden II è considerato tra i JRPG con la miglior scrittura mai realizzata, grazie a una trama più sfaccettata, personaggi meglio caratterizzati e una rappresentazione della guerra più realistica e drammatica.
Temi come tradimenti, conflitti ideologici e l’impatto psicologico della guerra emergono con una maturità narrativa che, per l’epoca, era qualcosa di straordinario. Anche oggi, la storia regge benissimo il confronto con molti RPG moderni.
Un ritorno degno della leggenda?
Suikoden I&II HD Remaster non è perfetto, ma è senza dubbio la miglior occasione per (ri)scoprire due capolavori del JRPG. Il restauro visivo è curato, la colonna sonora è stata trattata con rispetto e le migliorie alla qualità della vita rendono l’esperienza più accessibile senza stravolgerla.
Mancano sicuramente alcune feature e piccoli accorgimenti che avrebbero reso questa collection definitiva, tuttavia, se amate i JRPG e non avete mai giocato questi titoli, il consiglio è uno solo: non lasciateveli sfuggire.
E se li avete già amati in passato, beh… preparatevi a un tuffo nel passato con il sorriso sulle labbra e una lacrima di nostalgia.
VOTO 8.5/10
Pro
- Narrativamente eccelso
- Remaster molto curato
- Qualità della vita decisamente migliorata
Contro
- Audio storpiato in modalità accelerata e troppo pulito
- Manca lo switch alla grafica originale
- Menù principale poco curato
- Qualche problema con Quick Resume di Xbox