
Non lasciarti ingannare dal nome: Rogue Sentry non è un roguelike, né un roguelite. Il titolo è letterale: sei una sentinella robotica che ha deciso di ribellarsi. Il risultato? Un’avventura compatta, frenetica e sorprendentemente intensa che unisce meccaniche da twin-stick shooter e struttura Metroidvania, il tutto confezionato in uno stile grafico 1-bit che ricorda il mitico PlayDate.
Un solo robot contro l’apocalisse
In un mondo ormai conquistato dalle macchine, l’umanità è stata spazzata via. Ma una piccola sentinella, un minuscolo robot da difesa, decide di ribellarsi e combattere per salvare quel che resta del genere umano. Il tuo obiettivo? Distruggere generatori nemici, salvare gli ultimi umani nascosti e farti strada in una fortezza composta da quasi 100 schermate interconnesse.
La visuale è dall’alto, in stile vecchio Zelda, ma il gameplay richiama i Metroid più puri: esplorazione, backtracking e potenziamenti che ti renderanno sempre più letale. Muovi con uno stick, spari con l’altro. Nessuna abilità speciale da gestire, niente ricariche, nessuna barra della stamina. Solo tu, il tuo cannone e una mappa da dominare.
Semplice, ma ben cesellato
Rogue Sentry non perde tempo: la curva di apprendimento è rapida, e la soddisfazione è immediata. Il gioco è corto (circa 3 ore) ma super intenso. Ogni schermata è stata pensata per proporre una sfida unica, con sezioni bullet hell che metteranno alla prova riflessi e sangue freddo.
Inizi con un raggio corto e debole, ma man mano sblocchi armi più potenti e a lungo raggio. Una volta trovata la mappa, ti rendi conto di quanto sia curato ogni singolo dettaglio: ogni zona è collegata con intelligenza, ogni passaggio conta.
Una sola vita, mille morti
La grande nota dolente? I colpi letali istantanei. Spesso ti ritroverai a morire per errori microscopici, e in certi casi il gioco può sembrare più ingiusto che difficile. Fortunatamente ci sono checkpoint frequenti, ma ripassare per la quattordicesima volta una zona già pulita può diventare snervante.
Ogni volta che elimini tutti i nemici di una stanza, vieni premiato con un effetto sonoro soddisfacente e – gran bella idea – i nemici non ricompaiono. Ma se muori, tornano tutti. Preparati a odiare certi boss e certe sezioni a memoria, soprattutto verso la fine dove c’è una sorpresa di difficoltà extra. Non spoiliamo, ma ti farà sudare.
Minimalismo stiloso e colonna sonora da chiptune
La grafica minimalista 1-bit è super affascinante, con un look da console tascabile retrò incorniciato in widescreen. Il design è chiaro e pulito, perfetto per questo tipo di gameplay. La colonna sonora, in stile chiptune, è orecchiabile ma limitata: dopo dieci morti nello stesso punto, potresti voler abbassare il volume.
Un indie da non sottovalutare
Rogue Sentry è un piccolo gioiellino indipendente. Non è perfetto – i colpi one-shot sono frustranti – ma è divertente, sfidante, compatto e tremendamente ben fatto. In sole tre ore riesce a trasmettere più adrenalina di tanti giochi tripla A.
E il prezzo? Meno di 10 euro. Con qualche finale alternativo e modalità extra da sbloccare, c’è abbastanza carne al fuoco anche per i giocatori più assidui. Un titolo Eastasiasoft diverso dal solito, con un approccio più hardcore rispetto alle loro solite produzioni rapide da platino facile.